Cronaca
INIZIATI A LAMPEDUSA I LAVORI DI SGOMBERO DELLE CARRETTE DEL MARE.
Uninsolita, quanto enorme struttura galleggiante la mattina del 16 novembre si è affacciata allimboccatura del porto di Lampedusa.
Traffico fermo per consentire ad una chiatta grande quanto un campo da calcio completamente vuota di entrare affiancata da unaltra unità più piccola.
Su questultima dotata di motori e ponte in container allestiti per alloggiare il personale, troneggiava unenorme gru cingolata.
Le banchine erano colme di occhi curiosi a quellinsolita presenza ma i commenti erano questa volta tutti positivi ed i volti sorridenti, non come quando giungevano i barconi carichi di anime.
Finalmente si poteva ripulire il porto. Lungo alcune banchine, affioravano infatti dal fondo i resti multicolori di numerose imbarcazioni; decine e decine che avevano così limitato lapprodo e la navigazione allinterno dellarea.
Nei pressi del porto, in un campo incolto erano state ammassate altre centinaia di “carrette” piccole e grandi.
Una foto panoramica che avrebbe trovato collocazione nella sala del più famoso fotografo Nadar a Parigi. In quelle imbarcazioni a secco era facile ricercare immagini latenti viste passare nei vari TG.
Comunque, è finalmente arrivato il momento di portare via quei relitti scomodi, presenze che poco hanno a che fare con la bellezza di questisola.
Subito operativa, la gru ha iniziato a sollevare dal fondo le barche preventivamente assicurate alle braghe da sommozzatori e tutto sotto il controllo dei militari della locale Stazione Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e della Capitaneria di Porto. Operazioni per lo più eseguite di notte per limitare al massimo i disagi al traffico dei pescherecci e barche dei residenti che continuamente si recano intorno allisola a raccogliere i frutti del ricco mare.
Le fotoelettriche puntate sul teatro delle operazioni e la cornice nera dello sfondo, librava la fantasia facendo emergere assieme agli scafi fantasmi di disperati, ora liberi.
Pochi giorni ancora e un rimorchiatore allontanerà definitivamente le chiatte con il loro carico; antichi pescherecci che hanno terminato la loro storia in maniera gloriosa, ammirati dalle altre barche locali alla fonda come ad onorare il loro ultimo viaggio.
Anche le spiagge e gli approdi vengono ripuliti delle centinaia di giubbotti di salvataggio multicolore abbandonati in maniera irriconoscente.
Sì, pochi giorni ancora e poi, del loro transito, rimarranno solamente poche tracce su questa splendida isola.
Nelle menti dei soccorritori resteranno invece perennemente vivi gli sguardi e quelle mani tese, sconosciute, ma ancora libere di stringerne altre in qualche parte del mondo.
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