Roma, 25 agosto 2021.
E’ un triste ricordo quello che mi accingo a descrivere in queste poche righe, ma allo stesso tempo è un onore poter dire di aver condiviso un’amicizia con Mario Pennacchia.
Giornalista sportivo, ma non solo, Pennacchia è scomparso ieri pomeriggio alla veneranda età di 93 anni, in silenzio, con la discrezione tipica che lo ha contraddistinto nella sua vita.
Mario mi ha onorato di un’amicizia sincera e disinteressata sin dal 1998 quando insieme ad altri componenti, tra cui Franco Bovaio capo redattore di questa testata, iniziammo un percorso in una radio romana.
Una conoscenza particolare visti i trent’anni di differenza, che non ha minimamente influito come rapporto tra un Maestro e un apprendista curioso
Mario fu l’unico pezzo da novanta, dei vari opinionisti che collaboravano in questa avventura radiofonica, che non volle e non pretese alcun compenso.
Un gesto, una signorilità, che non ho mai dimenticato.
Da allora l’amicizia si è sempre più cementata, abbiamo condiviso un’infinità di momenti dove la scusa era sempre qualcosa a che vedere con lo sport.
Tutti adesso lo ricordano per la sua attività di giornalista sportivo, ma Mario Pennacchia è stato anche un eccellente romanziere.
L’amore scosso e Anche i ragazzi hanno fatto la storia, struggente racconto semi-autobiografico ambientato nel periodo del secondo conflitto mondiale, sono a testimoniarlo.
Anche la passione, mai celata, per la Lazio ha contribuito a rafforzare la nostra conoscenza.
Ma lo sport tutto era motivo di dialogo, dove le sue esperienze e i suoi racconti erano occasioni irripetibili per un apprendista curioso.
Un abbraccio forte MAESTRO.