La terribile Pasqua Argentina
Papa Francesco, “el loco” Gatti, mister “Panini”. In due giorni l’Argentina ha perso tre grandi personalità.

Roma, 22 aprile 2025 – Tra Pasqua e Pasquetta se ne sono andati tre grandi argentini.
Due molto famosi, come Papa Francesco e “el loco” Hugo Gatti, uno un po’ meno: Aldo Hugo Sallustro.
Anche se grazie a lui noi ragazzini prima degli anni ’70 e poi degli ’80 e ’90 del ‘900 siamo cresciuti con il mito delle figurine e, poi, dei fumetti.
Di Papa Francesco si è già scritto e detto tanto, come è giusto che sia. Inutile aggiungere altro.
Sul “loco” Gatti, uno dei portieri più matti della storia del calcio, due parole vogliamo invece spenderle.
Perché per quelli della nostra generazione, per di più per chi di questi giocava in porta da giovane, è stato davvero un mito.
Capelli lunghi tenuti insieme da una fascetta bianca, volto da indio, carattere di ferro, grazie al quale non ha mai avuto paura di nulla.
Una volta, dalla curva alle sue spalle, gli tirano anche una scopa e lui che fa? La prende e ci comincia a spazzare l’area di rigore.
Un’altra, visto che la sua squadra attaccava continuamente lasciandolo disoccupato, si è messo a sedere sulla traversa della porta, tra i cui pali, però, era fortissimo.
Uno dei portieri argentini più forti di sempre, senza ombra di dubbio, che detiene il record i presenze nella Primera argentina (755) e che ci ha lasciato nel giorno di Pasqua ad ottant’anni.
Fortissimo, ma nel mondo dell’editoria, comunque legata anche al calcio, è stato pure Aldo Hugo Sallustro, che potremmo definire il “signor Panini”, visto che guidava la celebre azienda di Modena da trentatre anni.
Nato a Buenos Aires, se ne è andato improvvisamente il 21 aprile, giorno di Pasquetta, a 75 anni.
Sotto la sua guida la Panini di Modena ha prodotto cinque miliardi di figurine all’anno in tutto il mondo e ha generato un fatturato di oltre un miliardo e mezzo di euro.
Di carattere schivo e riservato, andava in ufficio ogni giorno per studiare dati, mercati e strategie da seguire nella gestione dell’azienda, che ha trasformato in una multinazionale globale, rinnovandola ma senza mai snaturarla.
Foto: l’equipe