La Sala Operativa inviava immediatamente l’autoradio del Commissariato Vescovio e del Reparto Volanti. Gli agenti, giunti sul posto, trovavano un uomo ferito il quale. mentre gli venivano praticate le prime cure del caso in attesa dell’ambulanza, raccontava ai poliziotti che poco prima, l’ex marito della sua compagna, lo aveva avvicinato e, armato di un coltello da cucina, lo aggrediva.
Grazie alla sua pronta reazione, era riuscito a fermare la furia omicida del rivale, riportando delle ferite al viso, ad una gamba ed alle mani, per aver tentato di ripararsi dai colpi infertigli dal marocchino. L’aggressore, dopo averlo ferito con il coltello, dapprima si allontanava poi, tornato indietro quasi subito impugnando un crick, sfondava il finestrino della sua auto, dileguandosi prima dell’arrivo della Polizia.
Mentre il ferito veniva trasportato in ospedale, gli agenti si recavano a casa del feritore, trovandolo nell’appartamento. Nell’abitazione, veniva rinvenuto il coltello che era già stato riposto in un cassetto nonché il giubbotto da lui indossato nel momento dell’aggressione e sul quale vi erano tracce fresche di sangue. Su una mano dell’aggressore altre tracce ematiche ed una ferita dovuta evidentemente alla colluttazione con la vittima. L’uomo si giustificava fornendo una versione contrastante a quella del ferito, azione che era comunque legata ai contrasti con la ex moglie ed alla ormai prossima sentenza di separazione.
Accompagnato negli uffici di Polizia, il marocchino veniva identificato per D.M.C. 40enne ed arrestato per il reato di “lesioni aggravate, danneggiamento, minacce e porto ingiustificato di strumento da punta e da taglio” e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
