Roma, 21 maggio – (ansa) Era il 17 febbraio scorso quando 642 migranti, soccorsi dalla Marina Militare, sbarcarono a Porto Empedocle (Agrigento). Tra loro Abdelmajid Touil – sospettato di aver partecipato all’organizzazione dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi – ripreso sul molo da un fotografo dell’ANSA poco prima del disbrigo delle pratiche di identificazione. Nella foto, il giovane, che è tra altri migranti, indossa una felpa scura con il cappuccio alzato, sotto un giubbotto chiaro con doppia chiusura-lampo, uno chiusa, l’altro aperta. Non ha la barba ed ha capelli più corti rispetto a come appare nella foto-segnaletica diffusa oggi dalla polizia. Sia nella foto di Porto Empedocle, sia in quella segnaletica si riconoscono sulla guancia destra del marocchino due lievissime cicatrici. L’identificazione del giovane è stata comunque confermata dal fratello Abderazak, al qual è stata mostra la fotografia.
Un cittadino marocchino di 22 anni, arrivato in Italia su un barcone con altri immigrati, è stato arrestato nel Milanese perché ritenutouno degli esecutori della strage al Museo del Bardo a Tunisi. E’ stato catturato dalla Digos e dai carabinieri del Ros a Gaggiano (Milano) ieri sera. Era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine che lo ritengono coinvolto nell’attentato costato la vita a 24 persone, tra cui quattro italiane. Touil Abdelmajid è ritenuto responsabile della pianificazione e dell’esecuzione materiale dell’attentato al Bardo. In casa sua, in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) gli investigatori della Digos hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà analizzato dall’intelligence.
Il giovane era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone.
L’uomo, che risulta irregolare, è stato trovato a casa dei parenti che invece hanno un permesso di soggiorno. Carabinieri e polizia hanno eseguito un provvedimento dell’Autorità giudiziaria tunisina.
Touil Abdelmajid aveva ricevuto un’ordine di espulsione. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l’attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli.