Massacra di botte la figlia di appena due mesi e poi l’abbandona in ospedale
Roma – Due mesi fa, era stata la madre a portare la neonata all’ospedale di Anzio che apparentemente evidenziava uno stato di disidratazione e sospetta bronchite.
Mentre i medici accertavano le reali condizioni di salute dell’infante, la madre, di nazionalità bulgara, dopo averla consegnata al personale medico, si allontanava immediatamente dal nosocomio. Nel frattempo, i medici accertavano le reali condizioni della piccola che per la particolarità del suo stato, doveva essere immediatamente trasferita all’ospedale Policlinico Umberto I in prognosi riservata ed in grave pericolo di vita, con conseguente ricovero in terapia intensiva. I successivi accertamenti medici e gli esami strumentali evidenziavano un quadro clinico molto grave derivante da emorragie cerebrali e fratture craniche che le avevano provocato uno stato di disabilità permanente. I medici cercavano di rintracciare la madre della neonata ma la stessa aveva fatto ormai perdere le proprie tracce, disinteressandosi della figlia. Scattavano le indagini degli agenti del Commissariato di Anzio, diretto dal dr. Fabrizio Mancini che, setacciando l’ambiente della prostituzione, riuscivano a rintracciarla accompagnandola negli uffici di polizia per ricostruire la dinamica di quegli eventi che avevano portato a così gravi e sospette lesioni cerebrali della bambina. Le dichiarazioni e la ricostruzione fatta dalla donna su una caduta accidentale dal letto o sulle lesioni provocatele dal fratello poco più grande, apparivano subito non compatibili con la gravità delle fratture riportate dalla neonata. L’esito ulteriore delle analisi e del successivo sopralluogo effettuato dal personale della Polizia Scientifica all’interno dell’abitazione, fornivano ulteriori conferme che i fatti fossero andati in maniera completamente diversa da quanto aveva dichiarato la bulgara. Alla luce di quanto emerso nel corso delle indagini, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di R.T.M., 33enne, per i reati di “tentato omicidio, lesioni gravissime ed abbandono di minore”, associandola in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.