Gli indagati appartenenti a distinti sodalizi criminali, con ramificazione in ambito cittadino ed in Comuni delle provincie di Palermo e Trapani, sono dediti all’importazione sul territorio siciliano di partite di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Calabria, alla gestione di un fitto reticolo di “distributori” di fiducia sulle piazze di Capaci (PA), Isola delle Femmine (PA), Partinico (PA), Trapani, Mazara del Vallo (TP), Marsala (TP) e Salemi (TP), nonché alla organizzazione di “squadre” di pusher per la piazza di Carini (PA) e di alcuni Comuni limitrofi. I componenti dei sodalizi operavano da perfetti consociati in ossequio a logiche gerarchiche ben definite, con una rigorosa spartizione di compiti nel campo del traffico internazionale degli stupefacenti nonché del successivo smercio sul territorio.
Dalle ricostruzioni investigative, emergeva che al vertice dell’associazione a delinquere dedita all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di stupefacenti era B.A., che con la complicità di quattro colombiani (anch’essi destinatari della misura della custodia in carcere), aveva avviato le trattative con narcotrafficanti operanti in Venezuela, Ecuador e Colombia, per far giungere in Italia ingenti quantitativi di cocaina purissima.
B.A. intratteneva stabili rapporti con il calabrese M.R. il quale riforniva l’organizzazione siciliana di significativi quantitativi di cocaina, che venivano venduti sia al B.A. che al sodalizio capeggiato da T. F., originario del rione palermitano di Borgo Nuovo.
Nel corso delle indagini, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo e dalla Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Palermo dal dicembre del 2014 al febbraio 2017, sono state intercettate una serie di partite di cocaina, anche in collaborazione con i collaterali Organi di Polizia di altri Paesi, tra cui quella ecuadoregna e spagnola, per un quantitativo complessivo di oltre 33 chili.
La droga destinata all’organizzazione di B.A. viaggiava per via aerea, per terra o per mare, tanto che alcuni sequestri sono stati eseguiti presso gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Ciampino oltre che indosso a corrieri a bordo di traghetti e autobus di linea, spesso celata in svariati articoli quali libri, pedane, motori e macinini da caffè.