Emergeva così che, nonostante la giovanissima età, facendo uso di stupefacente, aveva contrato un debito di poche centinaia di euro con il suo “fornitore” per l’hashish consumato. Il pusher però, a fronte della cifra, non si era contentato dei 500 euro che il giovane gli aveva dato in più riprese, somma che aveva racimolato facendosele dare con varie scuse dai genitori ma anzi, pretendeva altri 2.500 euro, minacciandolo di ritorsioni. Impaurito, temendo per la sua incolumità, non aveva trovato altra soluzione che scappare di casa.
I Carabinieri, dopo aver identificato lo spacciatore per B.M. 20enne romano, con precedenti di polizia, ricostruivano l’accaduto ed informavano l’Autorità Giuduziaria. Il Gip del Tribunale di Roma, sulla base degli obiettivi elementi di prova minuziosamente raccolti dagli investigatori dell’Arma, emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di B.M. per il reato di “estorsione continuata e cessione illecita di sostanze stupefacenti”, che veniva prontamente eseguita, associandolo nella Casa Circondariale di Regina Coeli.