La donna, memore della recente vicenda delle due ragazzine studentesse romane finite in un giro di prostituzione che avevano manifestato sintomi simili, si è rivolta al personale della Squadra Mobile di Roma (vds. articolo “Scoperta casa d’appuntamento con due ragazzine di 14 e 15 anni, una irretita su internet e l’altra sfruttata dalla madre. 5 gli arrestati” http://www.attualita.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=1933:scoperta-casa-d%E2%80%99appuntamento-con-due-ragazzine-di-14-e-15-anni-una-irretita-su-internet-e-l%E2%80%99altra-sfruttata-dalla-madre-5-gli-arrestati&Itemid=77).
Gli investigatori, hanno così potuto accertare che il sospetto della mamma era, purtroppo, fondato.
La giovane, con il miraggio di poter lavorare nel mondo dello spettacolo e della moda, si era legata a G.G.,55enne romano, asseritamente manager di modelle.
Di fatto, con l’illusione di prospettive di lavoro ed immagine, G.G. l’aveva convinta ad entrare in un giro di prostituzione, ed insieme ad altre ragazze, venivano accompagnate dal garbato “manager”, dai clienti appartenenti alla media borghesia romana, liberi professionisti, dirigenti di aziende e commercianti.
Raccolti numerosi obiettivi elementi investigativi, i poliziotti informavano l’Autorità Giudiziaria ed il S. Procuratore dott. Antonio Calaresu, della Procura della Repubblica di Roma richiedeva al GIP presso il Tribunale di Roma l’emissione di un provvedimento restrittivo a carico di G.G., che veniva emesso ed eseguito in mattinata dagli agenti della Squadra Mobile capitolina.