Ma la colpa, è solo sua?
Roma, 4 novembre – Due giorni fa, una 22enne studentessa brasiliana entrava nell’androne del palazzo di casa, sito nel quartiere Ostiense, senza accorgersi di essere stata seguita da un uomo il quale, approfittando che non c’era nessuno, la spingeva contro il muro, palpeggiandola. La giovane tentava di divincolarsi urlando. Le sue urla mettevano in fuga il violentatore che però veniva arrestato subito dopo dai Carabinieri della Stazione Roma Garbatella, attivata dalla Centrale Operativa a seguito della richiesta di soccorso al 112.
L’uomo veniva identificato per un 32enne, impiegato, di origini siciliane ma da tempo residente a Roma e già conosciuto alle forze dell’ordine. L’arrestato veniva associato in carcere e, portato in Tribunale, dopo la convalida dell’arresto, scarcerato.
Ieri sera, quindi a poche ore dalla scarcerazione, mentre si trovava a bordo di un autobus di linea, nei pressi di San Pietro, il 32enne ha molestato sessualmente altre due ragazze, entrambe di nazionalità greca e in Italia per turismo. Il conducente del mezzo pubblico, notato quanto stava accadendo, ha tentato di farlo desistere senza riuscirci. Visto che stava transitando una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, l’autista li allertava e quindi i militari dell’Arma bloccavano l’azione violenta del siciliano, arrestandolo con l’accusa di “violenza sessuale aggravata”, conducendolo nuovamente nel carcere di Regina Coeli, da cui era uscito il mattino, ponendolo così a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ora la domanda è: la colpa è solo del focoso 32enne siciliano o forse delle leggi inesistenti? In ambedue i casi, se non ci fosse stato l’intervento dei Carabinieri, cosa avrebbe potuto succedere? Su chi dovrebbe ricadere la responsabilità penale e civile di tali azioni violente, che certamente rimarranno indelebili nella mente di quelle povere vittime?