Nella lotta al traffico internazionale di stupefacenti, 44 le persone arrestate fra Italia, Europa e Brasile. Sequestrate oltre 2 tonnellate di cocaina
Catanzaro, 20 marzo – All’alba di stamane, in contemporanea con gli Agenti della Polizia Federale Brasiliana, i militari del comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, del Nucleo di Polizia Tributaria Gico Sezione Goa e dello Scico di Roma, hanno arrestato ben 44 persone, in esecuzione di provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria e dalla competente Autorità Giudiziaria Brasiliana.
Le laboriose e delicate indagini durate quasi due anni, coordinate dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Reggio Calabria e dalla Procura Federale dello Stato di San Paolo del Brasile, hanno permesso di disarticolare distinte organizzazioni, di carattere transnazionale, dedite al traffico internazionale di stupefacenti portando al sequestro di circa 2.000 kg di cocaina purissima.
Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno accertato che le distinte organizzazioni, interagendo in maniera sinergica tra loro, hanno assicurato il traffico di enormi quantitativi di sostanza stupefacente dal continente sudamericano (Brasile, Perù, Ecuador, Colombia) verso i più importanti porti europei.
Le due principali operazioni che si sono concluse oggi, la “Buongustaio” coordinata dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Reggio Calabria e la “Monte Pollino” coordinata dalla Procura Federale dello Stato di San Paolo del Brasile, sono il frutto di una proficua ed efficace cooperazione internazionale tra diversi Stati, sia tra le autorità giudiziarie che tra le polizie giudiziarie, con il raccordo informativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero degli Interni.
L’attività investigativa svolta dai Finanzieri con una complessa e continua attività di coordinamento info-investigativo e di cooperazione giudiziaria a livello internazionale, mediante la tempestiva attivazione di apposite procedure di rogatoria internazionale da parte dell’autorità giudiziaria inquirente, ha consentito di usufruire nelle fasi più delicate delle indagini dell’importantissimo supporto info-investigativo assicurato dai collaterali organismi di Polizia del Brasile (la già citata Polizia Federale di San Paolo), del Regno Unito (N.C.A. e Metropolitan Police di Londra), della Spagna (Udyco e Brigata Blanqueo de Capital di Madrid), del Portogallo (Polizia Giudiziaria di Coimbra), del Montenegro (Polizia Nazionale – Unità Antidroga di Podgorica), dell’Olanda (Polizia Investigativa Nazionale – Dipartimento di Amsterdam), del Belgio (Polizia Giudiziaria di Hasselt) e della Svizzera permettendo di ricostruire l’intera filiera legata alla fornitura, al pagamento, allo stoccaggio, al trasposto e alla destinazione della cocaina.
Il filone italiano dell’inchiesta “buongustaio”, ha riguardato un sodalizio criminale di matrice “ndranghetista (collegato alle cosche Ietto-Cua-Pipicella operanti nella ionica reggina) che, impiegando le ingenti disponibilità finanziarie messe a disposizione dalle cosche, acquistava in Sud America enormi quantitativi di cocaina che importava a bordo di navi mercantili provenienti principalmente dal Brasile e dal Perù.
Tale sodalizio aveva quale promotore e direttore Pasquale Bifulco, soggetto con consolidata esperienza nel settore del narcotraffico internazionale, il quale gestiva personalmente i rapporti con i fornitori sudamericani, avvalendosi della primaria collaborazione di Vito Francesco Zinghini anch’egli con precedenti specifici nel settore degli stupefacenti. Zinghini si è recato più volte in Sud America, permanendovi anche per lunghi periodi, per concordare le modalità di importazione dello stupefacente e, una volta rientrato in Calabria, riferiva al capo gli esiti delle trattative.
Sempre Zinghini, unitamente a Fabrizio Matteo Nardella e ad altri soggetti operanti nell’hinterland torinese e nel resto del nord Italia, individuava i canali di smistamento della cocaina nel territorio nazionale.
Sfruttando la sua esperienza di broker della cocaina, Bifulco entrava in contatto con altre importanti organizzazioni di narcotrafficanti, tra cui quella operante in Olanda e capeggiata dal montenegrino Vladan Radoman con il quale realizzava una vera e propria joint venture per l’acquisto e il trasporto della cocaina dal Sud America, sfruttando l’apparato logistico di cui la predetta organizzazione disponeva in alcuni porti europei.
Le indagini svolte dal Gruppo Operativo Antidroga della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto tecnico-operativo dello Scico di Roma, hanno permesso di individuare i canali di rifornimento e di importazione dello stupefacente, così da consentire l’intercettazione di numerosi carichi di cocaina, sia direttamente nei paesi di origine che nei vari porti europei di destinazione, tra cui principalmente quello di Gioia Tauro dove fondamentale è stata la collaborazione fornita dai finanzieri ivi presenti di questo reparto della Guardia di Finanza, che in poco più di un anno ha portato al sequestro di ben 1430 kg di cocaina, provocando alle organizzazioni criminali un danno di oltre 6milioni di euro per il solo acquisto della merce che avrebbe fruttato con la vendita al dettaglio, oltre 400 milioni di euro.
Dalla collaborazione con l’autorità giudiziaria e la Polizia Federale Brasiliana, è scaturita in quel Paese, un’autonoma indagine parallela, denominata operazione “Monte Pollino”, nel cui ambito il Reparto Antidroga della Polizia di San Paolo ha individuato i membri della potente organizzazione di narcotrafficanti operante in Brasile, capeggiata da Milan Tomasin Rivera detto “Rayco” e da Dutra Wagner Pereira, che riforniva di cocaina il sodalizio calabrese. Raccoglievbano altresì ulteriori elementi sui ruoli e le responsabilità dei compratori europei capeggiati da Bifulco e Radoman e sequestrando, in territorio brasiliano, oltre 500 kg. di cocaina, di cui buona parte destinata al sodalizio italiano.
Sempre nel quadro dell’ “operazione buongustaio”, un’analoga intesa collaborativa è stata raggiunta con l’autorità giudiziaria e la Polizia Belga, in un altro filone investigativo (operazione denominata “Touw”) che ha portato all’individuazione di un altro autonomo sodalizio criminale di narcotrafficanti operante tra il Belgio e la Calabria, facente capo ai fratelli Gennaro e Antonino Bartolomeo, originari di Reggio Calabria e composto da altri calabresi nonché da cittadini belgi, olandesi e sudamericani.
Le indagini condotte dalla polizia di Hasselt, in stretta sinergia con il Goa della Guardia di Finanza di Catanzaro, sono culminate lo scorso 16 dicembre con l’esecuzione in Belgio, Olanda e in Italia di 22 ordini di arresto, dopo che al citato sodalizio sono state sequestrate partite di cocaina per complessivi 470 chilogrammi. Tale intervento si rese necessario anticiparlo in quanto l’Autorità Giudiziaria belga, per ragioni di necessità ed urgenza legate a possibili pericoli di fuga di alcuni indagati, non ha potuto attendere gli omologhi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria reggina.