Nomade incinta incompatibile con il regime carcerario ma idonea e specialista in furti in abitazione e fuga. Due ladre sorprese dai Carabinieri all’interno di un appartamento
Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma Casalbertone, comandata dal Maresciallo Antonio Gentile, su segnalazione al “112”, hanno fermato una nomade, 23enne, al settimo mese di gravidanza, proveniente dal campo nomadi di via di Salone, con l’accusa di furto in abitazione in concorso con un’altra zingara riuscita a dileguarsi.
L’episodio è avvenuto a via di Portonaccio, a Casalbertone, dove le due ladre, dopo aver sfondato la porta blindata con arnesi da scasso di grosse dimensioni, sono riuscite ad introdursi all’interno di un appartamento di un 30enne romano, situato all’ultimo piano di una nuova costruzione. Una volta all’interno, hanno messo a soqquadro l’intero appartamento, impossessandosi di circa mille euro ed alcuni preziosi, poi trovata la cassaforte a muro, hanno iniziato a smurarla. Proprio il rumore causato dai colpi alla parete ha insospettito la vicina di casa che ha immediatamente chiamato i Carabinieri mentre le due zingare tentavano la fuga. L’intervento della pattuglia di militari ha permesso di fermarne una ed a recuperare l’intera refurtiva che è stata poi riconsegnata al proprietario. La nomade è stata poi accompagnata in caserma, dove i militari hanno accertato che la stessa aveva due pagine di precedenti specifici ma, avendo esibito certificazione medica da cui risultava in stato di gravidanza, è stata rilasciata e denunciata in stato di libertà.
Certamente il passare una notte in camera di sicurezza in attesa della scarcerazione, dopo il processo con rito direttissimo, sarà incompatibile con lo stato di gravidanza ma di sicuro è compatibilissimo con la “specializzazione” di ladra, di fabbro e muratore nonché di atleta nella corsa, professionalità svolta con grande dedizione…