La Corte di Cassazione di Perugia, accogliendo il ricorso del PM, ha annullato la sentenza di secondo grado del 30 ottobre del 2011 con cui erano stati assolti i due ex fidanzati Raffaele Sollecito e Amanda Knox imputati per l’omicidio di Meredith Kercher “per non aver commesso il fatto”. Grande soddisfazione per il sostituto pg di Cassazione, Luigi Riello, che aveva sollecitato l’annullamento delle assoluzioni e per l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher, che ha esultato con il pugno in segno di vittoria. Per la sorella di Meredith, Stephanie, presente in aula, oltre alla soddisfazione anche una grande commozione per la notizia. L’esito del processo, invece, comunicato telefonicamente ad Amanda Knox dal suo avvocato Carlo Dalla Vedova, le ha provocato preoccupazione e delusione. Per lei, inoltre, la Suprema Corte, rigettando il ricorso presentato, ha confermato la condanna a tre anni inflittale per il reato di calunnia ai danni di Patrick Lumumba, il musicista del Congo inizialmente indicato come autore dell’omicidio di Meredith, risultato completamente estraneo al delitto. La condanna a tre anni, però, risulta già scontata perché compresa nel periodo che la Knox ha passato sotto custodia cautelare in carcere, prima di essere assolta con il verdetto d’appello dall’accusa di omicidio. Raffaele Sollecito, che ha compiuto 29 anni proprio il giorno del processo, attendeva il pronunciamento della sentenza a Verona dove studia, e per lui, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Mauri dichiaravano ”rifaremo il processo a 360 gradi. E allora chiederemo la perizia anche sulle macchie di sangue trovate nella casa del delitto al piano inferiore”. Sulla base del giudizio emesso, tenendo conto delle motivazioni della Corte di Cassazione che saranno depositate entro 90 giorni, dovrà svolgersi un processo d’appello bis, questa volta a Firenze in quanto, non esistendo a Perugia una seconda sezione di Corte d’Appello, non si può essere giudicati due volte dallo stesso giudice. Per il momento, quindi, un solo condannato per l’omicidio di Meredith, avvenuto nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007, l’ivoriano Rudy Guede condannato a 16 anni di reclusione, dopo il giudizio con rito abbreviato.