Roma, 26 giugno 2020 – All’alba, a conclusione delle indagini connesse all’operazione “Torno Subito” svolte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Enna, coordinate dalla Procura della Repubblica del Capoluogo in persona del Procuratore Capo Dott. Massimo Palmeri e del Sostituto Procuratore Dott. Salvatore Interlandi, i Finanzieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Enna, a carico di 18 tra dipendenti del Comune di Piazza Armerina e personale inquadrato all’interno dei Cantieri di Servizio – , indicati quali responsabili di numerosi reati, tra i quali truffa aggravata, peculato ed irregolare attestazione delle prestazioni lavorative.
L’attività investigativa, durata diversi mesi e sviluppatesi – in origine – attraverso l’installazione di alcune telecamere presso le varie sedi comunali e – successivamente – tramite accertamenti su ordini di servizio e sulle registrazione delle presenze, oltre che su specifici pedinamenti, ha messo in luce un sistematico e diffuso meccanismo in virtù del quale un elevato numero di dipendenti del Comune di Piazza Armerina, pur risultando in servizio, con la complicità di colleghi compiacenti che provvedevano, per loro conto, ad effettuare la registrazione in modo artificioso ed illegale, in realtà si allontanava dal luogo di lavoro per finalità private e senza un adeguato titolo giustificativo.
Tali condotte illecite, aumentavano particolarmente nella giornata del Giovedì, in occasione del mercato settimanale cittadino, allorquando molti dipendenti si allontanavano dal luogo di lavoro per effettuare incombenze personali, senza tuttavia provvedere a registrare le assenze dal lavoro.
Specifiche ipotesi di reato riguardano, invece, i dipendenti in servizio presso l’U.T.C. che, senza alcuna ragione d’istituto, utilizzavano le autovetture del Comune per scopi privati arrecando, in tal senso, un ulteriore danno economico all’Ente locale.
La certezza dell’impunità, era arrivata al punto che in un caso, addirittura, è stato verificato che la presenza in servizio di una dipendente del Comune di Piazza Armerina, veniva reiteratamente attestata grazie al concorso di un privato che provvedeva a registrare, per conto della dipendente, la presenza in servizio di quest’ultima utilizzando il suo badge personale.
Le Fiamme Gialle hanno così documentato e segnalato alla Procura della Repubblica 69 soggetti, di cui 54 dipendenti comunali su 164 in forza all’Ente e n. 14 impiegati nei cantieri di servizio di Piazza Armerina che, a vario titolo e con profili di responsabilità di eterogenea entità, sono venuti meno ai propri obblighi d’ufficio.
Tra questi, 13 sono stati destinatari della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici per la durata di mesi 6 ed ulteriori 5 dell’obbligo di firma quotidiano presso la Polizia Giudiziaria nelle fasi immediatamente antecedenti all’avvio e alla conclusione della giornata lavorativa.
La domanda da porsi, forse è: ed i responsabili degli uffici, non si accorgevano di quanto avveniva? Quando verranno modificate le normative e chi viene maggiormente retribuito per tale responsabilità, oltre al concorso nel reato, verrà licenziato e non solo temporaneamente sospeso?
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