Al termine della celebrazione, il Papa si è scusato con i parrocchiani dicendo “Io non sono d’accordo con le troppe misure di sicurezza. Se qualcosa vi ha disturbato, forse un eccesso di sicurezza, di paura, sappiate che io sono con voi”.
Lo spostamento nel territorio Italiano del Papa, seppure cercando di limitarlo al massimo, crea certamente disagio al quartiere per le misure che debbono essere adottate per la sicurezza della massima Autorità religiosa Cristiana nonché Capo dello Stato della Città del Vaticano quando esce dalle Mura Vaticane.
Nessuno poteva immaginare che, quel lontano 13 maggio 1981, qualcuno potesse sparare per tentare di uccidere il Beato Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro ed a bordo della papamobile.
La responsabilità di quanto avviene nel territorio Nazionale, ove sono insediate le Parrocchie, è di competenza dei Funzionari della Polizia di Stato e Carabinieri e solo a loro spetta valutare e tutelare la sicurezza del Papa.
Ora, queste Sue spontanee parole di comprensione verso gli abitanti dei quartieri visitati e che potranno essere facilmente strumentalizzate, certamente fanno del male agli Operatori delle Forze dell’Ordine, compresa la Polizia Locale di Roma Capitale che, per tutelarLo, sono sottoposti ai rigori del tempo (oggi gelido nella Capitale!) e che, anziché essere ringraziati per ciò che fanno, si debbono considerare quasi … inutili!