I medici però avvisavano la Polizia e sul posto giungevano gli agenti del Commissariato Prati e del Reparto Volanti. I poliziotti, parlandole, riuscivano a vincere la sua reticenza e così la malcapitata denunciava che il convivente, B.R., polacco di 57 anni, spesso sotto i fumi dell’alcool, la teneva segregata da dieci giorni in una baracca situata nei pressi di via Gregorio VII, e, per non farla allontanare, chiudeva la porta con un lucchetto. Poi, per costringerla ad avere prestazioni sessuali, la colpiva con calci e pugni in tutto il corpo. Approfittando di un momento in cui l’uomo si era addormentato, dimenticando sul tavolo le chiavi del lucchetto apposto alla porta, era riuscita a scappare. Fuori, incontrava un connazionale che, vedendola in quelle condizioni, la convinceva e l’accompagnava in ospedale. Gli agenti della Polizia, nell’immediatezza, si recavano presso la baracca trovando all’interno l’uomo che riposava in un letto matrimoniale, mentre in un angolo vi era il lettino in uso alla donna, dove venivano ritrovate le sue cose. Al termine degli accertamenti, B.R., che annovera precedenti di Polizia, è stato arrestato per rispondere di “sequestro di persona, lesioni e violenza sessuale”. La donna, a cui i sanitari hanno prestato le cure del caso, è stata giudicata guaribile in 7 giorni.