L’episodio è avvenuto davanti ad un bar vicino alla fermata metropolitana “Anagnina” dove un imprenditore romano di 56 anni, titolare di un’impresa che lavora alla realizzazione della Metro “C”, aveva dato appuntamento ad un dipendente, un operaio romeno 23 anni, per quantificare l’importo eventualmente dovutogli.
Lo straniero però si è presentato all’appuntamento insieme ad altri 4 connazionali, anche loro dipendenti dell’impresa ed alla richiesta del danaro, appreso che l’imprenditore non ne aveva con se, si sono scatenati contro di lui, colpendolo con calci e pugni, asportandogli la macchina fotografica che aveva con se e tentando di costringerlo a recarsi allo sportello bancomat per prelevare i soldi.
Nel frattempo, però, l’uomo che si era reso conto delle intenzioni bellicose dei suoi dipendenti, aveva avvisato il figlio che aveva richiesto l’intervento dei Carabinieri che giungevano però quando gli aggressori romeni erano già scappati.
La descrizione fornita dal malcapitato, che veniva fatto soccorrere da un’ambulanza per le lesioni riportate, erano sufficienti ai carabinieri del Maggiore Domenico Albanese comandante della Compagnia Casilina e del Mllo Gizzi della Stazione Roma-Appia, per rintracciare gli aggressori e trarli in arresto per “concorso in rapina” associandoli nella Casa Circondariale di “Regina Coeli” a disposizione dell’Autoprità Giudiziaria.
All’imprenditore, dimesso dall’ospedale con alcuni giorni di prognosi, è stata riconsegnata la macchina fotografica, recuperata dai militari dell’Arma.