È successo il 3 marzo scorso. La donna, al termine del lavoro come cameriera in un ristorante della zona, si era fermata in un bar di viale Tirreno per prendere una consumazione e comprare le sigarette. Mentre si apprestava a risalire sul proprio scooter, notava tre giovani che conosceva di vista che, dopo averla raggiunta ed affiancata, cominciavano ad importunarla con frasi e richieste sessuali. Lei rispondeva con determinazione ed i giovani si allontanavano. Arrivata a casa, parcheggiava lo scooter e si apprestava ad entrare nel portone quando, dal buio, sbucavano i tre giovani che l’aggredivano riuscendo a bloccarla prima che aprisse la porta di casa. Mentre in due la immobilizzavano, il terzo si impossessava delle chiavi quindi, aperta la porta, la gettavano sul divano del salone. Mentre due giovani, esibendo gli organi sessuali, le toccavano le parti intime, il terzo si occupava di rubare gli oggetti di valore nell’abitazione quando, aperta la porta di una camera, si accorgeva che vi erano due bambini ed una donna adulta che dormivano. Immediatamente allertava gli altri due complici scappando con i quanto rapinato. Ripresasi dallo shock, la vittima riusciva a gridare e a chiamare il 113. Sul posto intervenivano gli agenti del Commissariato Fidene-Serpentara, diretto dal Dottor Francesco Maria Bova, che ascoltavano il racconto della donna e avviavano subito le indagini. La donna, per le lesioni riportate durante la colluttazione con i tre uomini, veniva accompagnata in ospedale e, dopo le cure mediche, dimessa con alcuni giorni di prognosi. Dopo una settimana dall’evento, mentre la donna stava rientrando a casa dal lavoro, si accorgeva che nei pressi della sua abitazione vi erano 4 uomini appostati. Immediatamente chiamava il “113” ma all’arrivo della Volante, i quattro si erano già dileguati. Gli Agenti, però, riuscivano a rintracciare il quarto uomo, un giovane romeno, mentre cercava di dileguarsi a bordo di un autobus di linea. L’identificazione del giovane, consentiva agli investigatori di collegarlo con i tre malviventi, probabili autori del reato. Coordinati dalla Procura della Repubblica che si occupa di reati sessuali, gli investigatori del Commissariato Fidene-Serpentara predisponevano una serie di servizi e appostamenti nei luoghi solitamente frequentati dai ricercati e dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nella serata di ieri riuscivano a rintracciarli nei pressi di una sala giochi in via Gorgona. I tre venivano accompagnati al Commissariato ove venivano identificati per due gemelli romani 19enni, L.B. e M.B, ed il terzo un minorenne marocchino. Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite a carico dei tre indagati, gli Agenti recuperavano a casa del minore sei cellulari, di probabile provenienza furtiva mentre, nell’abitazione dei gemelli, rinvenivano uno dei due telefoni rapinati alla vittima della violenza sessuale. Al termine degli accertamenti, per i due maggiorenni scattava il fermo di indiziato di delitto associandoli nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’autorità Giudiziaria mentre il minore veniva denunciato in stato di liberta, dovendo tutti rispondere dei reati di “concorso in rapina e violenza sessuale”.