Ricercato per rapina, con documenti contraffatti sfuggiva ai controlli elettronici ma non alla memoria dei Carabinieri
Roma – Era ricercato da circa 6 mesi per un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, un 39enne romano che doveva scontare ancora 2 anni e mezzo di carcere.
L’uomo, condannato per rapina aggravata dall’uso di armi e ricettazione, era stato affidato ad una comunità dal Tribunale di Velletri ma si era reso uccel di bosco, così Tribunale di Sorveglianza di Roma gli aveva revocato l’affidamento disponendone la cattura. Il ricercato, che si era munito di una patente e carta di identità intestata a persona incensurata e realmente esistente, era ritornato a vivere in un quartiere di Roma-Montesacro. Forte della nuova “identità”, percorreva tranquillamente in lungo ed in largo la Capitale ma la sua presenza con la vera identità, veniva notata dai Carabinieri della Compagnia Roma Monte Sacro, comandata dal Maggiore Alessandro Di Stefano. Così gli uomini del Nucleo Operativo diretti dal Capitano Giovanni Alfieri, organizzavano una serie di specifici servizi che consentivano di rintracciarlo. All’atto del controllo, con sicurezza e noncuranza, l’uomo esibiva i documenti falsi ma i Carabinieri, che lo avevano riconosciuto, dopo averlo ammanettato, lo accompagnavano in caserma per le ulteriori incombenze, associandolo nel Carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I militari dell’Arma, stanno ora svolgendo indagini sui documenti sequestrati.