Nel milanese, rapina in casa, con morto. Quando si svegliano i politici? Per le prossime elezioni?
Il rappresentante di preziosi: ‘Non volevo ammazzare, ma solo proteggere la mia famiglia’.
Rodano (Milano), 25 novembre – Ieri sera, verso le 21, Rodolfo Corazzo, un commerciante che si occupa di televendite di gioielli, stava rientrando con il motorino nella sua villetta a due piani, in via Matteotti. Mentre oltrepassa il cancello, veniva aggredito alle spalle da tre persone, incappucciate che parlavano italiano, sembra con accento straniero. Lo colpivano con pugni e schiaffi al volto e al collo. Dopo averlo strattonato, lo costringevano ad aprire la porta di casa e a spegnere le telecamere a circuito chiuso.
Poichè in casa c’erano la moglie e la figlia di 10 anni, Rodolfo Corazzo , cercava di essere collaborativo. Una volta dentro casa, però, scoppiava una sparatoria e la dinamica è da chiarire. Corazzo, regolarmente armato, estraeva la pistola e sparava un colpo in aria. Uno dei rapinatori rispondeva al fuoco e nel conflitto a fuoco, il rapinatore veniva colpito a morte. I complici, allora, si davano alla fuga. Sembrerebbe che le armi che hanno sparato siano tutte di proprietà del Corazzo, legalmente detenute.
“Erano a volto coperto, parlavano italiano – ha detto l’avvocato Piero Porciani, difensore di fiducia di Rodolfo Corazzo – ma con accento straniero e hanno aggredito il mio cliente. Lui ha cercato di collaborare, ha chiesto che non fosse fatto del male alla sua famiglia ed è stato malmenato. Ha sparato un colpo in aria, prima di sparare ad uno dei malviventi per difendersi”.
Rodolfo Corazzo è stato prima portato in caserma per essere immediatamente ascoltato dai Carabinieri e poi in ospedale per ricevere le cure del caso.
Sul posto, come ben sa la stampa romana in quanto è stato Comandante del Gruppo Carabinieri di Roma, sempre presente per collaborare in prima persona con i suoi uomini quando avvenivano avvenimenti importanti, è giunto anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il colonnello Canio La Gala.
“Stiamo indagando – ha detto l’alto Ufficiale – ed è in corso una battuta per cercare i complici fuggitivi”.
Certo se il commerciante avesse voluto difendersi, avrebbe potuto estrarre la pistola all’atto dell’aggressione, per cui, se l’ha fatto in casa con la famiglia presente, sarà stato per reazione a qualcosa di violento che stava per accadere.
Ci si chiede, quando i parlamentari italiani decideranno di tutelare legalmente la vita e la proprietà dei cittadini, dichiarando la legittima difesa collegata alla violazione di domicilio?
Certo, per loro il problema non sussiste, visto che girano con tanto di auto dello Stato e sono piantonati dalle Forze dell’Ordine che vengono sottratti al servizio attivo a favore dei contribuenti per tutelare la loro integrità e proprietà, come se non fossero abbastanza retribuiti per il ‘lavoro’ che svolgono volontariamente e per il quale hanno fatto la guerra nel partito per essere candidato ed eletto!
Forse fa più effetto farsi vedere in televisione partecipare ai funerali delle vittime in casa! O forse si attende il periodo elettorale per avviare la legge, da portare come bandiera salvo poi farla decadere con la nuova legislatura…