Arrestati anche altri due complici
Roma, 28 ottobre – Stamattina, gli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato Prenestino, diretto dal dr. Mauro Fabozzi, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Roma, nei confronti di due uomini ed una donna responsabili, in concorso tra loro, del reato di “tentato omicidio” nei confronti di un romano di 48 anni, avvenuto la sera del 14 aprile scorso quando, in via Ostuni, la vittima veniva ferita con numerose coltellate dopo essere stato fatto scendere in strada con il pretesto di dover ritirare un pacco.
Una volta sceso, il malcapitato venne aggredito alle spalle da un uomo che lo accoltellava in più parti del corpo. Malgrado le numerose e gravi ferite, la vittima riusciva a reagire e, dopo una breve colluttazione, riusciva a divincolarsi e a rifugiarsi all’interno del portone, mentre l’aggressore faceva perdere le proprie tracce.
Sul posto, intervenivano gli agenti del Commissariato Prenestino, che facevano trasportare d’urgenza il ferito al Policlinico Umberto I in codice rosso. Nell’immediato sopralluogo, gli agenti rinvenivano un passaporto, intestato a D.A.S.N., 21enne nato in Thailandia ma cittadino italiano,
caduto all’aggressore nel corso della colluttazione, tramite il quale giungevano alla sua identificazione. Gli investigatori lo rintracciavano trovandolo con gli abiti ancora sporchi di sangue. Il giovane veniva riconosciuto, nell’immediatezza e senza ombra di dubbio, anche dalla sua vittima.
D.A.S.N. veniva quindi arrestato per il reato di “tentato omicidio” e associato nel carcere di Regina Coeli.
Nell’immediatezza dell’arresto e anche nell’interrogatorio di convalida, l’arrestato spontaneamente dichiarava che circa due settimane prima, all’interno di una sala scommesse di via Torrenova, veniva avvicinato da una persona, presentatasi come “Brunello”, identificato poi per M.M. romano di 26anni, che gli aveva proposto di dare una “lezione” ad una persona dietro il corrispettivo di 3.500,00 euro.
Dopo aver accettato l’incarico, qualche giorno dopo D.A.S.N. aveva incontrato il Brunello in compagnia di una donna, identificata poi per R.R., romana di 36 anni, ex moglie del ferito e madre di due figli nati dal matrimonio con lui, la quale risultava essere la “mandante”, animata da un odio profondo nei confronti dell’ex marito per motivi legati prevalentemente all’affidamento e al mantenimento dei figli minori.
Dalle indagini effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione, gli investigatori risalivano ad un altro uomo, identificato per C.N., casertano di 38 anni ma residente da anni a Roma, con precedenti di Polizia, il quale insieme al “Brunello” aveva svolto un ruolo primario di compartecipazione nell’organizzazione dell’evento delittuoso e nel reperimento dell’esecutore materiale nonchè aver accompagnato sul luogo dell’agguato l’aggressore e di aver riscosso materialmente la somma di denaro pagato dalla donna.
I due, d’accordo con la donna, per sviare i sospetti su di lei, avevano aderito alla sua richiesta di simulare il furto della sua auto parcheggiata casa per farla ritrovare completamente bruciata in una campagna nei pressi di Cerveteri, nella convinzione che gli investigatori non avrebbero creduto alle eventuali accuse mosse contro di lei dall’ex marito.
La vittima, dopo 30 giorni di ricovero, veniva dimessa dall’ospedale con danni permanenti.
Il Tribunale di Roma, concordando con le risultanze investigative degli agenti del Commissariato Prenestino, ha emesso le tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei tre mentre l’esecutore materiale è ancora detenuto per il tentato omicidio.