La donna, con il figlio, si è così trasferita a casa di M.V., cittadino romeno 37enne il quale,
dopo una breve tranquilla vita famigliare, ha rivelato le sue reali intenzioni e cioè che continuasse a prostituirsi per strada, ma sotto la sua protezione, consegnandogli tutti i proventi della sua attività. Inoltre, anche una completa sottomissione della vittima, che di volta in volta era costretta a soddisfare i bisogni e le voglie sessuali dell’uomo.
Alle sue rimostranze, doveva subire continue minacce e veri e propri pestaggi con calci e pugni, a cui era costretto ad assistere spesso anche il figlioletto della donna. In un caso, al rifiuto della donna, l’uomo era arrivato persino a colpirla con un coltello da cucina, procurandole una vistosa ferita al volto ed inutili siu sono rivelati i tentativi e le suppliche della vittima per poter ricevere le cure presso una struttura sanitaria.
M.V., in piena crudeltà, si era impossessato del passaporto del bambino continuando a minacciare di portarlo via con sé qualora si fosse rivolta ai medici o alle forze dell’ordine.
Soltanto dopo l’ennesima aggressione e la pretesa dell’uomo, che la esortava con le minacce ad uscire di casa per andare a prostituirsi, la vittima ha deciso di rivolgersi alla Polizia.
Gli agenti del Commissariato Prenestino, diretto dal dr. Mauro Fabozzi, formalizzavano la denuncia nei confronti dell’uomo per “maltrattamenti in famiglia, sfruttamento della prostituzione, lesioni personali, violenza sessuale e sequestro di persona” e così hanno proceduto a fermo di indiziato di delitto a carico di M.V., con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e contro la libertà sessuale.
Nel corso della perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno sequestrato il coltello da cucina nascosto sopra un armadio e trovato il passaporto del minore all’interno del giaccone dell’uomo.