Sul posto venivano inviate alcune Volanti e gli agenti, entrati, vedevano sulle scale tracce di sangue. Seguendole, arrivavano all’appartamento segnalato, dall’interno del quale si sentivano lamenti e il pianto di una donna.
I poliziotti bussavano alla porta ma nessuno apriva finche, minacciando di sfondarla, un uomo romeno, D.P. 34enne, visibilmente alterato, apriva aggredendo dapprima oralmente e poi passando a vie di fatto, gli agenti di Polizia, tentando di chiudere loro la porta in faccia.
I poliziotti riuscivano comunque ad entrare ed in camera da letto, distesa sul letto, trovavano una giovane donna col volto tumefatto e sanguinante.
Mentre la giovane, a mezzo ambulanza, veniva accompagnata in ospedale, D.P. veniva fatto salire sull’autoradio per essere accompagnato negli uffici del Commissariato. Lungo il tragitto, il romeno tentava la fuga sfondando a calci il finestrino della macchina poi, arrivato negli uffici di Polizia, ne danneggiava il mobilio.
La giovane donna, medicata, riferiva che il marito, senza alcun motivo, l’aveva presa a pugni sul volto colpendola con calci all’addome, poi, afferratala per i capelli, le aveva più volte fatto sbattere la testa contro il muro.
A conclusione degli accertamenti, D.P. veniva tratto in arresto per “resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento a beni dello Stato” nonchè denunciato per “lesioni” e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.