Roma, 8 giugno – Ancora una mesta ricorrenza nella Capitale dove gli uomini delle Forze dell’Ordine hanno dato un elevato contributo di sangue per il mantenimento della democrazia e legalità, quella stessa libertà che viene oggi usata per attaccare ed insultare liberamente gli uomini dello Stato.
Era la notte dell’8 giugno 1982 quando in via Dorando Petri, gli Assistenti della Polizia di Stato Franco Sammarco e Giuseppe Carretta, entrambi di 28 anni, scesero dall’autoradio per procedere al controllo di un veicolo in sosta.
Gli occupanti dell’autovettura li aggredirono immobilizzandoli e disarmandoli. Con crudeltà e barbarie, li ammazzarono con alcuni colpi di pistola alla nuca. La paternità dell’infame gesto venne rivendicata dal gruppo eversivo “Nuclei armati Rivoluzionari” (Nar), per vendicare la morte di un loro militante suicida ma la cui morte loro invece l’attribuirono alla Polizia.
Le indagini della Digos romana consentirono di identificare ed arrestare i quattro terroristi “neri”.
Stamane, a rendere omaggio ai Caduti, oltre ai loro famigliari e le Autorità civili e militari, il Questore di Roma Nicolò D’Angelo che, sul cippo marmoreo posto nel luogo dell’eccidio, ha deposto una corona di alloro a nome del Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa.
Successivamente, è stato reso omaggio dinanzi sulla lapide collocata all’interno del Commissariato di P.S. Villa Glori, ove i due giovani Agenti prestavano servizio all’epoca dell’attentato.
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