Scoperto apparecchio per le intercettazioni ambientali nella sala riunioni della Presidenza della Regione Lazio
Roma, 20 gennaio – Con un comunicato stampa, Nicola Zingaretti, Governatore della Regione Lazio, ha comunicato che sabato 18, nel corso di una bonifica nella sala riunioni degli uffici della Presidenza della Regione, occultata dentro una poltrona, è stata rinvenuta una microspia artigianale. L’apparecchio non era in funzione. Nella nota, Zingaretti spiega che “La Regione ha ovviamente informato del ritrovamento la Procura della Repubblica di Roma e l’Arma dei Carabinieri per la dovuta denuncia. La Presidenza della Regione confida al più presto che le indagini facciano luce su questo ritrovamento inquietante. Da parte nostra continueremo nell’opera di rinnovamento, trasparenza e autonomia a difesa dell’interesse pubblico che abbiamo iniziato sin dal primo giorno del nostro arrivo”.
Il Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, stamane ha incontrato il governatore Zingaretti, aprendo un’indagine con le ipotesi di reato di “interferenza in vita privata altrui e installazione abusiva di apparecchiature atte ad intercettare”. Poichè l’apparecchio è di costruzione artigianale e non era in funzione, sarà necessario affidare a un tecnico il compito di accertarne l’efficienza e la portata. La Procura ha precisato che non si tratta di un tipo di microspia in dotazione alla Polizia Giudiziaria a Roma per lo svolgimento di indagini.
Tenuto conto dell’immagine diffusa, abbiamo interpellato Polimeni Francesco, titolare della Polinet srl, azienda fra le più qualificate per i prodotti di microspie, e titolare del sito internet “www.spiare.com“.
Polimeni ci ha spiegato che, “osservando la foto da destra verso sinistra, la prima basetta dovrebbe essere un preamplificatore telefonico; la basetta a fianco, dove si inserisce il jack, è un amplificatore professionale da tv mentre quello subito a sinistra di colore verde è un trasmettitore audio-video 2,4, di scarsissima qualità, sfruttato nel solo audio ed è appoggiato sul pacco batteria. Nel legno, potrebbe esserci l’inserimento per la ricarica, tenuto conto che, per il tipo di prodotto, – autocostruito ed anche male – la durata massima può essere di 4-5 ore mentre la capacità di trasmissione può avere un raggio massimo di 30-40 metri. Tale apparecchio, non supera la spesa di 100 euro e non si può certo definire una microspia”.
Ora spetterà ai Carabinieri svolgere le indagini per risalire all’autore ed al tempo di collocazione dell’apparecchio nella poltrona.