i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, via in Selci, sulla base dell’accertata pericolosità del soggetto, avanzavano alla Procura della Repubblica di Roma (Sost. Proc. Stefano Fava), proposta di sequestro preventivo dei suoi beni.
I reati erano connessi all’indagine sulla Sanità nel Lazio, sviluppata negli anni 2005 – 2009 dai Carabinieri di via in Selci, nota alle cronache come indagine su “Lady ASL”, di cui egli era funzionario di riferimento all’interno delle ASL RMB e RMC, che fece emergere un diffuso sistema di corruttele e truffe in danno del Servizio Sanitario Regionale e che portò all’arresto di numerose persone, tra pubblici dipendenti e imprenditori operanti nella campo della Sanità.
Le indagini consentirono il sequestro e la restituzione alle casse della Regione, di decine di milioni di Euro, indebitamente sottratti con varie metodologie illecite.
Il Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, sulla base di quanto disposto dall’art. 20 del d.lgs. 159/2011, finalizzato all’applicazione della misura di prevenzione della confisca dei beni, nei confronti di persona socialmente pericolosa, accoglieva la richiesta ed emetteva il decreto di sequestro anticipato dei beni che veniva eseguito in data odierna dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma.
Il sequestro dei beni applicato a C.M., riguarda 3 abitazioni con relative pertinenze e un negozio ubicati a Roma, una villetta ubicata a Palau (SS), per un valore complessivo stimato di circa 3 milioni di euro, beni il cui possesso da parte della famiglia C. è risultato sproporzionato rispetto al reddito dichiarato.