Applicato neri suoi confronti il nuovo codice antimafia
Roma, 24 dicembre – Con l’operazione ‘Sigillum’, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, stanno dando esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale emessa nei confronti del notaio L. D’A., di Roma emesso dal Collegio per l’applicazione delle Misure di prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta avanzata dal Sostituto Procuratore Dott. Stefano Fava, provvedimento che vede coinvolti anche la moglie ed i figli del citato notaio, nonché tre amministratori di società collegate allo stesso.
Il sequestro nasce a seguito all’ispezione antiriciclaggio condotta dai Finanzieri nell’anno 2011 nei confronti del D’A., nel corso della quale venivano rilevate violazioni amministrative e
penali alla normativa antiriciclaggio e riscontrando nella contabilità del professionista, anche l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, emesse da una serie di società schermo, e finalizzate a frodare il fisco e che si protraeva da almeno un decennio con un’evidente sperequazione tra il patrimonio nell’effettiva disponibilità del Notaio e i redditi dichiarati dallo stesso.
Gli investigatori, continuando a monitorare il professionista dopo l’ispezione, hanno accertato che aveva iniziato a “schermare” i beni al fine di proteggere il proprio patrimonio da eventuali pretese tributarie, delineando così la sua pericolosità sociale in virtú del protrarsi nel tempo del suo comportamento illecito e antisociale, presupposto per l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, come ampliate dal nuovo codice antimafia emanato con il D.Lgs. 159/2011.
L’operazione ha consentito di sottoporre a misura ablativa l’intero patrimonio riconducibile al notaio ed al proprio nucleo familiare, composto da disponibilità finanziarie su 25 conti correnti per circa 2,5 milioni, 3 società tutte attive nella capitale e 31 unità immobiliari di pregio, tra cui, ville, box e appartamenti all’Argentario, in Sardegna, a Roma zona Camilluccia e nel centro storico.