La loro manovra non era però sfuggita ai Carabinieri ed il Maresciallo, sceso dall’autoradio, si avvicinava per procedere al controllo, intimando ai due di scendere. Appena aperto lo sportello lato passeggero, il conducente avviava velocemente la macchina tentando di investire il maresciallo che, con uno scatto, riusciva ad aggrapparsi al passeggero mentre la macchina partiva. Questi, tentava allora di far cadere il Maresciallo che veniva strascinato con le gambe fuori dall’auto tentando più volte di chiudere lo sportello che lo colpiva alle gambe ma senza riuscirvi per la caparbietà del sottufficiale che, nonostante i colpi subiti agli arti inferiori, rimaneva ancorato con le braccia a lui.
Visto vano il tentativo di fuga, il conducente fermava la macchina dandosi alla fuga a piedi mentre gli altri militari intervenivano per bloccare l’uomo ancora in macchina e prestare soccorso al Maresciallo Liccardi.
Allertata la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Avellino, sulla zona venivano immediatamente fatti confluire vari equipaggi che, dopo aver cinturato la zona, dopo circa un’ininterrotta caccia, riuscivano a fermare il fuggitivo nella limitrofa campagna.
Nel corso dell’accurata perquisizione sul veicolo, all’interno del bagagliaio, e precisamente sotto la ruota di scorta, venivano rinvenuti due chili di hashish (suddivisi in 4 panetti composti ognuno da stecche pronte per lo smercio), successivamente sottoposti a sequestro unitamente alla somma di 2.500 euro che uno dei malviventi aveva con se.
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Il maresciallo Liccardi, accompagnato in ospedale, veniva giudicato guaribile in giorni 7 per le lesioni riportate agli arti inferiori.
I due, un 35enne di Avellino ed un 60enne di Milano, entrambi gravati da precedenti di polizia, venivano quindi dichiarati in stato di arresto in quanto ritenuti responsabili di “detenzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali” e, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino a disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.