Proprio in quella via, infatti, Vittorio De Sica, nel 1948, ha ambientato la commovente scena finale del film dove, Antonio con il figlio Bruno, giungono in Via Pietro da Cortona, da una piccola scalinata, dalla quale è visibile, sullo sfondo, lo Stadio Flaminio. Antonio, sopraffatto dalla disperazione, tenterà di rubare una delle biciclette incustodite rischiando di essere linciato dalla folla uscente dallo stadio.
Ancora oggi, in via Pietro da Cortona, vi è un parcheggio di biciclette incustodite, ma ancorate a terra con catene e, sulla stessa strada, vi è la locale stazione dei Carabinieri, ma questo non ha impressionato i due delinquenti stranieri di 21 e 26 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, che stanotte si sono presentati sul posto armati di una grossa tronchese con la quale hanno attaccato la catena della bici più bella.
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e così i due sfacciati ladri sono stati sorpresi ed ammanettati dai Carabinieri, con l’imputazione di “concorso in tentato furto aggravato”.
Ma a differenza del film, i due moderni “ladri di biciclette”, portati in udienza, hanno patteggiato e … sono stati scarcerati!