I militari hanno scoperto che gli albanesi controllavano le prostitute del loro “giro” mediante una “app spia” che ne consentiva il controllo dei loro movimenti.
Gli investigatori dell’Arma hanno scoperto che il ricavato della prostituzione, veniva investito nel più redditizio settore della produzione dello stupefacenti. Infatti, avevano organizzato delle coltivazioni di canapa indiana in boschi isolati e in aree appositamente disboscate.
I Carabinieri hanno sequestrato oltre 4 mila le piante di marijuana, per un valore di diversi milioni di euro