È il bilancio di un’ operazione portata a termine nella serata di ieri e che vede coinvolti un cameriere di un noto ristorante ubicato all’interno di un centro commerciale e una donna di 41 anni, già in passato arrestata per fatti concernenti lo spaccio di droga e attualmente sottoposta alla misura della sorveglianza speciale. Gli agenti sono arrivati a loro grazie alla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato uno strano andirivieni all’interno dei corridoi delle cantine condominiali di un palazzo di via Padre Giuseppe Petrilli, al Casilino. Dopo un primo sopralluogo fatto dai poliziotti per verificare la veridicità della segnalazione, è stato approntato un servizio di appostamento da personale in borghese, che si è appostato nei pressi del box. L’odore acre, tipico delle sostanze stupefacenti a base di oppiacei proveniente dal locale sotto osservazione, ha convinto gli agenti ad accorciare i tempi dell’operazione. Quindi, individuata l’abitazione corrispondente al garage e preso contatto con la persona trovata all’interno, che ha riferito ai poliziotti di non essere il proprietario dell’appartamento ma di avere solo una stanza in affitto, gli investigatori hanno proceduto alla perquisizione del box sospetto, forzando la porta di ingresso. All’interno, custoditi in un sacco nero, di quelli usati per l’immondizia, gli agenti hanno recuperato e sequestrato oltre 16 kg di marijuana. Dopo il ritrovamento, le indagini degli investigatori si sono incentrate all’individuazione del proprietario della cantina. Rintracciato via filo, nella sua residenza di Napoli, l’uomo, poi identificato per A.B., napoletano di 49 anni, appena appreso della notizia del ritrovamento dello stupefacente si è recato a Roma, dove, una volta giunto, ha cercato di far intendere agli agenti di non essere informato del contenuto dei sacchi, messi nel box da una sua conoscente, alla quale, per fare un favore, aveva dato le chiavi concedendole di usarlo. Ma i poliziotti, ascoltato il racconto del 49enne, apparso fumoso sotto vari aspetti, dopo aver rintracciato anche la donna e confrontato le due versioni, hanno capito che i due, anche se si accusavano a vicenda, erano “soci in affari” e molto più che semplici conoscenti. Infatti, altre indagini, esperite sui tabulati telefonici delle utenze intestate alla coppia, e alcuni messaggi, scambiati tra i due usando l’inconfondibile linguaggio degli spacciatori di droga, li ha incastrati definitivamente. Tra l’altro, anche nel corso della perquisizione effettuata a casa della donna, identificata per I.M., romana di 41 anni, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato diverse dosi di cocaina ed una considerevole quantità di marijuana, oltre al materiale per il confezionamento, a dimostrazione del coinvolgimento di quest’ultima nell’attività di spaccio. Al termine delle verifiche, per i due è scattato l’arresto. Messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovranno rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.