La Marina, obbediente agli ordini, minimizza
Roma, 10 giugno – “Sono una decina i militari della Marina impegnati nelle operazioni “Mare Nostrum” risultati positivi al test di Mantoux, la prova di screening che individua la presenza di un’infezione latente del micobatterio della tubercolosi”
Questa la notizia circolata e poi ufficializzata dalla Marina Militare.
“Nessuno di questi casi è in fase attiva o contagiosa, sono risultati positivi a questo screening precauzionale e continuano a lavorare” dicono. “Questa decina di casi non deve far suonare nessun campanello d’allarme – precisano dalla Marina Militare – Il test di Mantoux viene fatto a chi lavora di routine nella missione ‘Mare Nostrum’, se poi il soggetto è positivo si procede con un altro test, il Quantiferon, per appurare se effettivamente c’è la presenza della Tbc. Il protocollo sanitario è rigido e in questi casi condiviso con il ministero della Salute”.
Nella missione ‘Mare Nostrum’ ogni aspetto sanitario “ha come obiettivo la prevenzione della salute dei militari coinvolti e dei migranti che vengono soccorsi. Dispositivi medici come tute, guanti e mascherine isolano gli operatori sanitari permettendo i controlli e le visite in perfetta sicurezza e isolando anche il resto dell’equipaggio delle navi impegnati in mare. Queste ultime poi vengono sanificate dopo ogni operazione” si ripete quasi per convincere se stessi più che gli interlocutori.
Certamente è una positività contratta in servizio visto che, per l’arruolamento, è obbligatorio produrre documentazione sanitaria di negatività al test di Mantoux.
Testi clinici, specificano in quali Nazioni e condizioni è molto facile contrarla…
Fatto sta che in Italia, la Tbc era stata debellata da decenni!
Ora, questa patologia è riapparsa in quasi tutte le regioni d’Italia, con un numero sempre più crescente di persone affette da questa. malattia.
Forse è il caso di attrezzarsi per riaprire i vecchi “sanatori cronicari”, come venivano chiamati una volta i presidi sanitari specifici per queste cure…