Strage a Secondigliano. Infermiere uccide 4 persone e ne ferisce 5

Quando si è arreso: Ho fatto una cazzata

Napoli, 15 maggio  – Erano le 15.15 quando dal civico 41 di via Miano a Capodimonte, si sono sentite delle esplosioni. Subito dopo   un uomo, poi identificato per Giulio Murolo, 48enne, incensurato, infermiere nel reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Cardarelli di Napoli, si è affacciato sul balcone del primo piano della sua abitazione da dove ha cominciato a sparare per strada con una pistola ed un fucile a pompa. Nella sua lucida follia omicida, si era circondato di alcune bombole del gas, per evitare che le forze dell’ordine potessero far uso delle armi contro di lui. Dal balcone, mirando, ha ucciso un ragazzo che a bordo di uno scooter transitava per strada. Ha quindi mirato a due amici che stavano camminando, ferendone uno di striscio alla testa  e l’altro al corpo. Feriti anche un Carabiniere ed un Poliziotto, intervenuti sentendo gli spari, ed un Vigile Urbano che tentava di fermare e mantenere lontane le macchine dal luogo della sparatoria.

Solo dopo una lunga trattativa, Murolo  si è arreso ed è stato trasferito negli uffici della Questura di Napoli. Al momento di arrendersi, prima di uscire dalla porta di casa,  l’assassino ha detto “Sono disarmato, non sparate, mi arrendo” aggiungendo “Ho fatto una cazzata, ho fatto una cazzata”.

Sul pianerottolo dell’abitazione, davanti alla porta, tre morti: il fratello, la cognata ed il Capitano della Polizia Locale di Napoli, Francesco Bruner, 65enne, vicino di casa del Murolo. Bruner,  libero dal servizio,  era intervenuto per fermare l’uomo dopo aver visto  ferito un collega per strada.

La causa della strage è da ricercarsi per vecchie questioni di interesse tra Murolo e il fratello, scatenate oggi da un filo su cui stendere i panni.

Le armi usate per compiere la strage, erano regolarmente detenute dal Murolo, appassionato di caccia e che non aveva mai dato sospetti di violenza.

I feriti sono stati trasporti negli ospedali per le cure mediche del caso.

Exit mobile version