Torino, 19 gennaio – In esecuzione ai provvedimenti emessi dal Tribunale di Ivrea nei confronti di 14 indagati per il reato di corruzione, i finanzieri del Comando Provinciale di Torino hanno proceduto a loro carico con perquisizioni personali, domiciliari e locali. Per 10 è stato disposto l’obbligo di dimora mentre per due sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Nel mirino della Guardia di Finanza è finito un sodalizio criminale composto da responsabili di imprese di onoranze funebri ed operatori sanitari, pubblici dipendenti, in servizio presso gli obitori degli Ospedali Civili di Ivrea e Cuorgnè.
Le indagini, svolte dalla Compagnia di Ivrea e dirette dal Procuratore della Repubblica di Ivrea, Dott. Giuseppe Ferrando, hanno permesso di individuare e disarticolare un sistema di “mazzette” perpetrato nei settori delle onoranze funebri e personale addetto agli obitori nel territorio di Ivrea e Comuni limitrofi.
L’operazione, eseguita da oltre 40 finanzieri nelle Province di Torino e Biella, trae origine da un’articolata attività info-investigativa svolta dalle Fiamme Gialle di Ivrea che, in mesi di indagini, condotte anche con sofisticate attività tecniche, sono riuscite ad individuare l’occulto sistema di gestione dei servizi funebri “veicolato” da compiacenti dipendenti pubblici verso interessate imprese funebri del canavese, creando anche un grave nocumento alle regole di leale concorrenza.
Dagli obitori partivano specifiche “indicazioni” ai familiari delle persone decedute nei due ospedali, circa le imprese a cui rivolgersi per ottenere un buon servizio funebre per il caro estinto, oppure, allo stesso tempo, segnalazioni ad alcune aziende del settore dei decessi avvenuti all’interno della struttura sanitaria per consentire un “pronto intervento” al fine di avvicinare per primi i parenti del defunto. In alcuni casi, inoltre, la vestizione delle salme da parte dei sanitari veniva curata con maggiore attenzione se accompagnata da somme di denaro elargite dall’impresa incaricata del servizio funebre. Tale servizio, come specificatamente disciplinato dal Regolamento degli Ospedali riuniti del Canavese ASL TO4, è di competenza esclusiva dei sanitari e deve essere svolto sempre con la dovuta attenzione ed assolutamente senza compenso alcuno.
Un giro di soldi, immortalato e cristallizzato dagli investigatori attraverso pedinamenti, osservazioni nonché intercettazioni telefoniche e riprese video, che coinvolge quattro dipendenti delle strutture ospedaliere di Ivrea e Cuorgnè ed operatori di servizi funebri dell’alto Canavese. Seppure specifiche norme regolamentari lo vietino, i dipendenti ospedalieri indagati segnalavano l’arrivo del “caro estinto” in obitorio a imprese compiacenti per garantirsi un ritorno economico. Poi un’altra “indicazione amichevole” alle famiglie coinvolte, facendo balenare la possibilità di avere un buon servizio con minor spesa economica.
Accuse da cui, a vario titolo, dovranno difendersi le 14 persone destinatarie delle misure cautelari disposte dall’A.G. titolare delle indagini.