Il provvedimento scaturisce da un’indagine avviata dal ROS nel 2013, allorquando si aveva avuto notizia, dall’Arma territoriale di Belluno, che il 39enne cittadino bosniaco MESINOVIC Ismar era partito dall’Italia unitamente al figlio minore di appena due anni e, seguendo la rotta balcanica, aveva raggiunto la Siria insieme ad un’altro cittadino macedone per unirsi all’organizzazione terroristica IS.
Le indagini consentivano di individuare un 28enne cittadino marocchino, residente nel bellunese, JAFFAR Anass, ritenuto uno dei responsabili del percorso di radicalizzazione ed instradamento del MESINOVIC e di accertare:
la partenza per il teatro di guerra siriano di BAIG Umar, alias Umar Ibn Azhar, alias Abdurrahmen Al Pakistani 27enne pakistano, MESINOVIC Ismar e di altro cittadino macedone. I primi due deceduti in Siria rispettivamente nel dicembre 2013 e gennaio 2014, mentre il terzo risulterebbe tuttora impegnato nei combattimenti nelle fila di IS ;
che MESINOVIC Ismar, prima di partire, aveva preso contatti dall’Italia con esponenti del gruppo terroristico IS in Siria, per conto dei quali aveva acquistato un furgone, un drone radiocomandato “DJI PHANTOM C296” quadrielica e munito di videocamera 14mpx, munito di trasmettitore / ricevitore video a 5,8 GHz e radio. Il drone, prima di essere caricato a bordo per la Siria, veniva testato nel bellunese per verificarne funzionalità e versatilità. ed un visore notturno da utilizzare nelle aree di conflitto;
il ruolo decisivo svolto da BOSNIC Husein “Bilal”, 44enne bosniaco, e VEAPI Ajhan nel processo di radicalizzazione, arruolamento e successivo instradamento verso il teatro siriano di MESINOVIC Ismar. BOSNIC è un imam itinerante, attualmente detenuto a seguito dell’operazione “Damask” condotta dalla Polizia Antiterrorismo bosniaca in Bosnia, con l’accusa di terrorismo internazionale ed instradamento di combattenti jihadisti verso il teatro siriano per alimentare i ranghi di IS.
VEAPI Ajhan era dedito alla selezione e reclutamento di aspiranti mujaheddin in territorio italiano da sottoporre al BOSNIC per le successive attività di radicalizzazione.
In questo contesto investigativo si collocano i provvedimenti di espulsione ed inammissibilità in area Schengen emessi il 12 maggio 2015 ai sensi dell’art. 24 SIS II nei confronti di:
OSMANOSKI Arslan, 30enne macedone, risultato in stretto contatto con VEAPI Ajhan e caratterizzato da uno stile di vita radicale improntato ai dettami del salafismo. Il provvedimento è stato eseguito il 21 maggio 2015;
JAFFAR Anass, attualmente dimorante in Marocco (l’esecuzione del provvedimento a suo carico è tuttora pendente).
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