Tre albanesi avevano fatto saltare una cassa continua a Prato. Sull’autostrada viaggiavano a 250 Km/h!
Roma – Dopo la fuga ed un lungo inseguimento, avevano speronato le autoradio e opposto feroce resistenza alla cattura.
I tre malviventi stranieri, erano partiti da Roma a bordo di una Bmw rubata, carica di tutto l’armamentario occorrente per far saltare le casse continue. Viaggiando ad oltre 250 km/h, avevano perlustrato tutte le aree di servizio fino a giungere a Prato. Nella cittadina toscana, avevano individuato la cassaforte del distributore Q 8 di viale Leonardo da Vinci, non lontano dal casello di Prato Ovest. Con grande perizia, componendo una miscela di acetilene ed ossigeno, ne avevano saturato l’interno facendola detonare con una miccia pirica. L’esplosione faceva saltare lo sportello esterno lanciando gli oggetti vicini ad una distanza di 20 metri ma il portellone della cassaforte aveva resistito all’esplosione. I malfattori tentavano per alcuni minuti di forzare il portellone ma senza riuscirci per cui desistevano ed, a tutta velocità, scappavano verso Roma. All’uscita, però, trovavano ad attenderli gli Agenti della Polizia Stradale con i loro colleghi addetti alla Polizia Giudiziaria. Forzato il blocco, i ladri proseguivano la fuga, speronando le volanti ma giunti a Fonte Nuova, venivano circondati, bloccati ed infine, dopo una cruenta colluttazione, immobilizzati ed arrestati. A bordo dell’autovettura, venivano rinvenute e sequestrate due bombole(acetilene e ossigeno), complete di tubi e manometri (è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco per metterle in sicurezza), nonchè oltre 13 metri di miccia pirica, grimaldelli, strumenti atti allo scasso e indumenti per celare la loro identità mentre le perquisizioni domiciliari consentivano di sequestrare altra refurtiva. L’organizzazione criminale, per muoversi sul territorio nella quotidianità si avvaleva di autovetture intestate ad un prestanome, attualmente detenuto, che risulta “intestatario fittizio” di ben 114 veicoli. I tre, identificati per T.A. di 31 anni, di G.I. di 38 anni e di M.S. di 33 anni, cittadini albanesi, sono stati tratti in arresto per i reati di “ concorso in furto aggravato, ricettazione, resistenza e violenza, danneggiamento e lesioni” e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.