Tre prostitute romene massacrate di botte perché si ribellano ai loro connazionali aguzzini
Roma – Erano venute in Italia per prostituirsi liberamente le tre ragazze romene di 19, 20 e 25 anni, posizionandosi sulla via Prenestina, in zona Rocca Cencia.
Ma la loro presenza non era passata inosservata a due loro connazionali. Già dal mese di maggio, i due, zio e nipote di 38 e 17 anni anch’essi romeni, per costringerle a pagare 200 euro al giorno per la loro protezione e poter esercitare la prostituzione liberamente in quel tratto di strada, le avevano picchiate violentemente con calci e pugni. Ad ogni cenno di ribellione, per le tre donne, erano aggressioni sempre più pesanti. Per ultimo, alcune sere fa, all’ennesimo rifiuto di pagamento delle tre, i due sfruttatori le hanno aggredite e colpite selvaggiamente con un bastone provocando loro delle fratture agli arti e rapinandole anche dei passaporti. Esasperate, le tre donne si sono rivolte ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati, comandata dal Capitano Giuseppe Iacoviello. I militari dell’Arma, dopo una complessa attività investigativa, con servizio di osservazione e pedinamento, sono riusciti a rintracciare e a sottoporre a fermo di indiziato di delitto per “rapina aggravata, estorsione e lesioni personali in concorso, sfruttamento della prostituzione” i due aguzzini ambedue pregiudicati e liberi di continuare la loro attività delinquenziale in Italia. Mentre lo zio è stato associato presso la casa circondariale di Roma Regina Coeli, il nipote è stato tradotto presso il centro di prima accoglienza per i minorenni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.