Roma – Tutti identificati ed arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Roma congiuntamente ai Commissariati di Marino e Viminale, i quattro uomini che hanno pestato selvaggiamente un ispettore di Polizia che, unitamente alla moglie transitava davanti ad un locale dove era in atto una rissa. L’ispettore è ricoverato in gravissime condizioni. Il Questore ha disposto la chiusura del ristorante.
L’Ispettore capo della Polizia, in servizio presso il commissariato di Roma – Viminale, stava rientrando a casa con la moglie quando, passando dinanzi ad un ristorante di Marino, notava una rissa all’esterno del locale fra 4 uomini e personale del ristorante.
Il Poliziotto scendeva dal mezzo nel tentativo di calmare gli animi, tenuto conto anche della particolare festività ma, appena avvicinato, è stato aggredito selvaggiamente con pugni e calci al volto. Caduto, i quattro continuavano a colpirlo ferocemente finchè la moglie dell’Agente si gettava sul marito per ripararlo dai colpi. Solo allora il branco interrompeva la furia aggressiva, scappando. Mentre sopraggiungeva personale della Polizia, l’Ispettore veniva trasportato all’Ospedale romano “San Camillo”, ove tuttora versa in prognosi riservata per “molteplici fratture al volto, la rottura della costola con perforazione del polmone” e altre gravissime lesioni.
Le immediate indagini consentivano di accertare che la lite era iniziata nel locale al termine del veglione, prima fra i quattro violenti e poi fra loro con alcuni dipendenti del locale, proseguendo anche fuori dal ristorante, fino all’intervento dell’Ispettore.
Gli investigatori riuscivano ad identificare i quattro aggressori, informando la Procura della Repubblica di Velletri che emetteva un provvedimento di fermo per tentato omicidio.
Personale della Squadra Mobile rintracciava e notificava il provvedimento a Giovanni SANTOSUOSSO, di 47 anni, mentre si costituivano alla Squadra Mobile Alessandro ANZELLOTTI, trentottenne romano, e Roberto MORELLI, ventottenne molisano. Anche il quarto uomo, D’ASCENZI Andrea, 38enne romano, si è costituito.
Intanto, mentre è al vaglio degli investigatori la posizione di altre persone, tra cui alcuni dipendenti del ristorante che potrebbero aver ritardato l’intervento dei soccorsi e che poi, con dichiarazioni contrastanti ed imprecise, avrebbero permesso la fuga e ostacolato l’immediata identificazione degli aggressori, il Questore di Roma ha disposto la sospensione della licenza per la durata di 60 giorni con la conseguente chiusura del locale, come disposto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza per gli “esercizi nei quali siano avvenuti tumulti o gravi disordini” e che “costituiscano pericolo per l’ordine pubblico” e “la sicurezza dei cittadini”.