Sarebbe l’ennesima vergogna della legge italiana
Roma, 8 ottobre – Fabio Savi, che con i fratelli poliziotti ha massacrato 24 persone e ferito altri 100 tra l’Emilia Romagna e le Marche, autori fra l’altro del massacro del Pilastro a Bologna con l’uccisione di tre Carabinieri, condannato all’ergastolo, ha presentato istanza per ottenere lo sconto di pena, chiedendo di fruire, a posteriori, del rito abbreviato, commutando così la pena dall’ergastolo a 30 anni.
L’istanza è stata avanzata dal suo legale Ada Maria Barbanera, che si richiama alla sentenza “Scoppolà”, del 2009, della Corte europea dei diritti dell’uomo. Conteggiando gli sconti per la buona condotta e per gli indulti, Fabio Savi potrebbe aver già scontato per intero la propria pena e dunque uscire.
Il fascicolo è stato assegnato a un collegio di giudici del Tribunale di Bologna che dovrà valutarlo.
Rosanna Zecchi, presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, alla notizia che Fabio Savi, uno capi del gruppo criminale, ha chiesto la riduzione della pena, ha detto: “Ci batteremo perchè resti in carcere. È una cosa tremenda, non ci lasciano in pace. Vuole uscire, con tutto quello che ha fatto…», appellandosi ai magistrati che dovranno giudicare la richiesta di Savi “Spero che capiscano che sarebbe una cosa grave per tutta l’Emilia-Romagna e non solo” annunciando una richiesta di incontro con il Ministro dell’Interno e della Giustizia. Poi ha ricordato che domenica al teatro Manzoni di Bologna, è previsto un concerto “in cui ripercorreremo i fatti di quegli anni, tutte le morti e le stragi che hanno fatto. Sono morti per niente. Tentiamo di ricordare, perchè altrimenti la gente si dimentica”.
Noi non dimentichiamo.
Lo sconto di pena, potrebbe esserci perchè in Italia, nel periodo di detenzione, esiste anche la “buona condotta”. Certo, bisogna riconoscere che non ha commesso omicidi, nè rapine, nè furti, non ha preso a calci in bocca il direttore del carcere per cui ha mantenuto una buona condotta e quindi va premiato.
Così, scontando DIECI MESI PER OGNI VITA STRONCATA E DUE MESI PER OGNI PERSONA FERITA, INVALIDATA, FAMIGLIE DISTRUTTE, per l’effetto di parlamentari che pensano alla raccolta di voti, seguaci di Caino e che sputano su Abele, probabilmente i Giudici, applicando la legge, dovranno rimettere in libertà un incallito assassino.
Auguro, personalmente, che se commette ancora reati, li compia contro i parenti dei firmatari della legge. Poi vediamo se stanno con Caino con lo spirito della legge firmata perchè è facile perdonare quando l’offesa l’ha ricevuta un altro!
Vergognati Italia!