Roma, 12 dicembre 2017 – Con la moglie, vivono ancora nel terrore che l’episodio possa ripetersi, il pensionato di Vaprio d’Adda, nel Milanese, che il 20 ottobre 2015, temendo di essere uccisi senza pietà, sparò ed uccise un ladro albanese che di notte era entrato nella sua abitazione.
Dopo i “dubbi” ingigantiti da alcuni media (ormai i processi non si fanno più nelle aule giudiziarie ma secondo l’orientamento politico di chi mantiene il giornale!), effettuati e conclusi tutti gli accertamenti e perizie tecniche, il Pm titolare dell’inchiesta, formulò al Gip la richiesta di archiviazione per “legittima difesa”.
Sostenuti da alcune sentenze che di fatto hanno assegnato ai famigliari dei malfattori uccisi i beni non potuti rubare, nel caso in trattazione, tramite il legale italiano, i famigliari del ladro albanese hanno proposto opposizione al gip arrivando a chiedere persino una perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio. “Non mettiamo in dubbio la capacità di intendere e di volere dell’uomo – ha spiegato il legale – ma vogliamo acquisire elementi utili sulla sua personalità e sul suo carattere” riferendosi al pensionato che serenamente dormiva, con la moglie, nella propria abitazione…
Ieri, il Gip di Milano, dopo un anno ed a conclusione di tutti gli accertamenti, ha accolto la richiesta del Pm, archiviando il processo e scagionando il povero pensionato per “legittima difesa”, lasciandolo vivere, con la moglie, nel terrore dell’accaduto ma senza togliergli l’unico sudato bene della casa, che i parenti della vittima contavano di ottenere quale “lascito ereditario” del morto… e con buona pace per i falsi buonisti, ben protetti e quando le vittime sono altri…