Vigili – È nato! È nato: un topolino! Per loro, pronto il plotone di esecuzione
Va avanti l’inchiesta sull’ “astensionismo dei vigili disertori” al concertone di fine anno.
Roma, 19 gennaio – Della vicenda, grazie alle contestazioni fatte gridando a gran voce, si è interessata la stampa di tutto il mondo, coinvolgendo anche il governo italiano, al quale giungerà una relazione del Comando della Polizia Locale di Roma-Capitale, con l’esito dell’inchiesta interna.
Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia dovrà poi riferire e decidere. Su cosa e come, non si sa…
Un problema prettamente locale, è diventato un caso nazionale, riuscendo persino ad oscurare l’informazione su Mafia Capitale…
Intanto, un assessore al Comune di Roma, inserisce la retromarcia , rendendosi conto del ridicolo nel quale è precipitato il Sindaco, il comando della Polizia Locale di Roma Capitale ed il presidente del consiglio che ha prestato loro il fianco.
Dagli 853 Vigili “disertori”, si passa a 767 per poi scendere ancora a 571.
Il servizio per il concertone di fine anno avrebbe dovuto essere fronteggiato ricorrendo al pagamento quale straordinario. Nessuno degli agenti, però, alla data del 23 dicembre aveva dato la sua disponibilità.
Qualsiasi comando, degno di tale nome, per tempo, pianifica e dispone i servizi in relazione alle esigenze. Logica vorrebbe, ridurre il numero dei servizi mattutini e pomeridiani per concentrarli nel previsto servizio serale-notturno.
No, il “Comando” della Polizia Locale di Roma Capitale, al 91° minuto e quindi nel tardo pomeriggio del 31 dicembre, ricorre all’istituto della “reperibilità”, istituito per fronteggiare situazioni emergenziali, non prevedibili ed altrimenti fronteggiabili, quali eventi naturali, facendo uso di sms o telefonate in base ad elenchi la cui natura è ancora da decifrare. Eppure c’è un “Comando”…
Non ci dilunghiamo sulla “chiamata alle armi” di defunti e pensionati…
Il concertone musicale, previsto ed organizzato da mesi, non può certamente rientrare fra gli eventi straordinari e quindi giustificare il richiamo in servizio dei reperibili.
Ma ritorniamo a noi.
Fra i destinatari “ancora in vita del richiamo in servizio”, forse, saranno una trentina in tutta Roma quelli che dovranno giustificare l’ “irreperibilità”. Ma anche di questo si potrà discutere perchè, facendo sacro il principio del codice penale – a cui Marino e Clemente si richiamano -, l’onere della prova è a carico dell’Amministrazione!
In qualsiasi organizzazione che si rispetti, quando qualcosa va male, chi ne risponde è il capo. Tradotto: Sindaco e Comandante del Corpo. Quì, anzichè cercare e punire l’inettitudine e la dimostrata incapacità al comando per non aver saputo gestire una normalissima situazione di servizio, si organizza il plotone di esecuzione contro i Vigili, sputtanandoli dinanzi all’intero pianeta senza però evidenziare – ma questo per chi non vuole saper leggere – che gli errori sono stati tutti nella scala di comando!
O forse erano assenti anche loro e non hanno risposto alla chiamata di “reperibilità”?