Serino, 2 marzo 2017 – Un ventenne del posto, vedendo un giovane conoscente che faceva l’autostop, si fermava a dargli un passaggio. Ma non si aspettava che questi gli chiedesse i soldi per comprare del vino. Il ventenne, notato che il giovane, un minore quasi diciottenne che convenzionalmente chiameremo A.B., era in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcolici, rifiutava di aderire alla richiesta. A.B., per tutta
risposta, in una rapida escalation di livore, impugnava un coltello a serramanico che aveva con se, puntandolo alla gola del ventenne dicendogli “Dammi un euro per il vino o ti accoltello”.
Il conducente dell’auto però, parlando, nonostante le gravi minacce, riusciva a raggiungere la propria abitazione scendendo dall’auto seguito dal minore che continuava nelle sue richieste e pretendendo di essere accompagnato a casa. Il giovane, rifiutava tentando di entrare a casa ma A.D., , lo colpiva con un pugno, provocandogli un trauma contusivo alla regione zigomatica. Quindi, impaurito da un’eventuale reazione, si dava a precipitosa fuga.
Alla povera vittima non restava che denunciare l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Serino, facendo scattare immediatamente le indagini da parte dei militari dell’Arma comandati dal Maresciallo Michele Liccardi.
Gli investigatori, ricevuta la notizia di reato, l’acquisivano le informazioni testimoniali nonché i video dalle telecamere di tutta la zona procedendo all’analisi degli elementi raccolti in sede di sopralluogo che portavano all’identificazione del minore responsabile A.B., che nonostante la giovane età, era già noto alle forze dell’ordine anche per analoghi e recenti episodi avvenuti nel serinese. Le ricerche di A.B. continuavano senza alcuna interruzione e permettevano il rintraccio del violento che, accompagnato in Caserma, veniva arrestato per rispondere di “tentata estorsione, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e lesioni personali aggravata” e trasferito presso idonea struttura penitenziaria in attesa dell’avvenuta convalida da parte del magistrato del Tribunale per i Minorenni di Napoli.
La Magistratura, dopo aver valutato la gravità del gesto e tenuto conto che un atto di clemenza potrebbe essere interpretato quale debolezza dello Stato e quindi passare per comportamenti ammessi, ne ha convalidato l’arresto.