Anche la luna invitata al Premio Strega 2012
Rom a. S i è tenuta l’edizione 2012 del più famoso, e forse anche più importante, premio letterario italiano, giunto alla sua 66.ma edizione. Era il 1947 quando all’indomani della guerra, intorno al salotto letterario di Goffredo e Maria Bellonci, insigni scrittori e giornalisti dell’epoca, chiamato “Associazione Amici della Domenica”, sorse l’idea di costituire un premio letterario. Faceva parte di quel gruppo l’imprenditore Guido Alberti, proprietario dell’omonima casa produttrice del Liquore Strega e così, fin dal principio il premio prese il nome del suo illustre Sponsor, che tutt’oggi mantiene. Si po’ senz’altro dire che il premio Strega non sarebbe più lo stesso senza il suo sponsor e parimente l’omonimo Liquore non sarebbe tanto famoso nel mondo senza il premio letterario.
Come sempre la kermesse si è svolta nell’incantevole cornice di Villa Giulia, splendida costruzione voluta nel XVI secolo da Papa Giulio III, conosciuto più per il suo amore verso l’arte che per le sue qualità teologali, ed a alla cui realizzazione contribuirono numerosi architetti tra i quali spicca il nome del celeberrimo Giorgio Vasari. Oggi la villa è sede anche del Museo Nazionale Etrusco.
Nonostante la densità delle meraviglie artistiche di cui è ricolma la città di Roma, non poteva esistere miglior cornice del Ninfeo di Villa Giulia per ospitare un simile evento di cultura e mondanità quale è il Premio Strega.
In una calda notte di inizio estate, in mezzo a cotanta bellezza artistica non poteva di certo mancare la luna, che in quasi tutta la sua pienezza, giacente in alto nel cielo proprio sopra al tavolo della giuria sembra svolgere attenta opera di supervisione sulla conta delle votazioni.
Il premio prevede il giudizio di quattrocento votanti che valutano un’opera letteraria pubblicata tra il 1° aprile dell’anno precedente ed il 31 marzo dell’anno in corso.
Alla serata finale concorrono cinque opere letterarie, e quest’anno i titoli erano i seguenti:
Gianrico Carofiglio: “Il silenzio dell’onda” (Rizzoli)
Marcello Fois: “Nel tempo di mezzo” (Einaudi)
Lorenza Ghinelli: “La colpa” (Newton Compton)
Alessandro Piperno: “Inseparabili” (Mondadori)
Emanuele Trevi: “Qualcosa di scritto” (Ponte alle Grazie)
La votazione vede subito un testa a testa tra il favorito della vigilia Emanuele Trevi con il libro “Qualcosa di scritto”, dedicato ad un incontro immaginario, impossibile ma altrettanto verosimile con Pier Paolo Pasolini, che in maniera assolutamente autobiografica, ripercorre la narrativa del novecento ed in particolare l’ultima opera, pubblicata postuma dopo l’improvvisa scomparsa dello scrittore-regista emiliano, intitolata “Petrolio”.
La fatica letteraria di Piperno, invece, quale prosecuzione di “Persecuzione” (mi sia consentita l’allitterazione …) – sua precedente opera dedicata alla storia di un celebre chirurgo romano coinvolto assurdamente in uno scandalo di pedofilia – narra l’esistenza dei figli di tale personaggio: Samuel e Filippo, che, ormai adulti, titolari di due rispettive vite contorte dagli orientamenti imprevedibili, li vede comunque uniti da un destino inseparabile.
Alla fine, dopo il quattrocentesimo voto (in realtà i votanti sono pochi di più), ha la meglio Alessandro Piperno per sole due lunghezze, con il punteggio di 126 contro 124. Seguono Carofiglio con 119 voti (anche lui tra i favoriti della vigilia) e più distaccati Fois con 48 voti e Ghinelli – fanalino di coda – con 16, a riprova che a volte è importante anche partecipare. … Non sono mancate una manciata di schede bianche … quasi si trattasse di una tornata elettorale …
Alessandro Piperno, 40 anni, docente di letteratura francese, ha paragonato la vittoria del Premio Strega al traguardo calcistico del conseguimento di uno scudetto. In effetti il paragone è piuttosto calzante, in quanto le fasi valutative del Premio sono piuttosto lunghe e la vittoria rappresenta per uno scrittore un riconoscimento di assoluta rilevanza nazionale ed a volte anche internazionale.
La serata finale del Premio Strega è anche un evento mondano, cui i fortunati invitati e giurati partecipano non solo per scegliere la miglior opera di narrativa dell’ultimo anno, ma anche – come ogni buona tradizione che si rispetti – per partecipare ad uno dei rendez-vouz più glamour che la città di Roma possa offrire. Il pubblico è – come sempre – variegato ed abbondante. Come abbondanti sono i buffet offerti dall’organizzazione, cui i convenuti si rivolgono con grossa partecipazione.
Divertente vedere dal vivo il caos e la disattenzione che contornano il tavolo della giuria (in televisione non si avverte), ma si può capire che il buffet e le belle signore invitate (più o meno giovani, ma sempre e tutte eleganti …), sono una bella distrazione (soprattutto il buffet … unico elemento in grado di mettere davvero tutti d’accordo …).
Un arrivederci al prossimo anno, sperando di poterci ritrovare tutti a festeggiare un altro – sempre più ambìto – Premio Strega, insieme a cinque nuovi libri di altrettanto validi autori, ai giurati, ai garbati telespettatori notturni di Rai Uno, ai graditi ospiti e soprattutto … insieme alla LUNA ….