Sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è stata inaugurata a Roma la mostra Giotto e il trecento il più Sovrano Maestro stato in dipintura.
(Crocifissione)
Limponente rassegna sarà ospitata da oggi fino al 29 giugno nel Complesso del Vittoriano, con oltre 150 opere di cui 20 dipinte direttamente dal grande artista del XIV secolo, raccolte qui per la prima volta che ripercorrono nella sua interezza il percorso figurativo giottesco. La mostra , infatti, è una ricostruzione analitica della situazione artistica italiana tra lultimo decennio del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo, seguendo gli spostamenti di Giotto nella Penisola ed analizza le sue innovative soluzioni figurative dellintero Medioevo.
Giotto è considerato lartista dei primati che lo rendono umano e immortale. A lui il primato di aver cambiato larte dal greco al latino abbandonando il bizantino per tornare alle radici latine e trasformarle in un linguaggio moderno. Da questa rivoluzione giottesca nasce infatti la grande storia della pittura italiana.
A lui linvenzione della profondità figurativa (fino ad allora le figure apparivano schiacciate sul fondo); Giotto, pur non conoscendo le regole della prospettiva, cercò di dare alla pittura la stessa evidenza volumetrica della scultura, recuperando così la monumentalità romana.
In più, il primato della concretezza dei personaggi, con la quale lartista attribuisce alle figure realismo e volume: S. Francesco non è più una leggenda senza carne ma una vita vera con tutto il suo spessore. Infine, il primato di aver rappresentato per la prima volta emozioni e sentimenti; egli ci mostra un Cristo umano dove i gesti, le espressioni, i movimenti rientrano nel racconto della storia.
Giotto fu una star già nel suo tempo. Riconosciuto dai suoi contemporanei, Dante, Boccaccio, Petrarca che videro in lui un innovatore dellarte capace di influenzare e modificare la cultura del tempo.