E’ un italiano il “decifratore di enigmi”

La scrittura misteriosa decifrata da uno studente dell’Università di Pisa

Vincitore di un concorso indetto dalla Biblioteca dell’Università di Chicago, Daniele Metilli, 31 anni, originario di Borgomanero (Novara), studente del corso di laurea di Informatica umanistica dell’Università di Pisa, già laureato in Ingegneria informatica al Politecnico di Milano e allievo del primo anno della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Milano, è riuscito a decifrare una scrittura misteriosa utilizzata per commentare un’edizione dell’Odissea di Omero stampata nel 1504 a Venezia.

Insieme alla graphic designer Giulia Accetta, il ricercatore ha intuito che quelle parole a margine dei versi di Omero erano espressione di un sistema stenografico diffuso in Francia nell’Ottocento. Facendo una ricerca su internet, ha trovato una tabella con un codice che sembrava identico, scoprendo che era quello inventato da Jean Félicité Coulon de Thévenot (1754-1813) nel tardo Settecento e a lungo in uso nell’Ottocento.

Gli appunti sarebbero, in gran parte, traduzioni in francese di parole e frasi dal testo originale dell’Odissea. E’ anche grazie ad una data leggibile (“25 aprile 1854”) e ad un’edizione del 1819, riveduta da un professore di stenografia, N. Patey, disponibile on-line, che i ricercatori italiani hanno risolto il mistero. Con l’aiuto, poi, di due traduzioni francesi dell’Odissea di Omero, una del 1842, l’altra del 1854-1866, sono riusciti, in sole 12 ore, ad intuire l’origine dei simboli che circondavano il testo in greco e a portare a termine il lavoro di traduzione delle annotazioni prima di tutti gli altri.

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