Roma, 17 febbraio – Il 01 luglio 2013 presentammo “Le poesie della giovanissima Elisa Pallotta, vero coinvolgente inno alla vita!” con il suo libro “LIBERTA'”. Un titolo eloquente…Libertà, da intendere come conoscenza, scoperta di sé, dell’altro, realizzazione di un mondo che non può non rimandare al grande sogno dell’adolescenza e al cammino verso “l’età adulta ed ostile”, come diceva Freud, alludendo all’ “abbandono proprio del sogno ad occhi aperti”.
La nuova raccolta, “Cantici” (Aletti editore, dic.2014, euro 12,00) è invece un’antologia poetica in cui l’anima canta l’amore in una danza del cuore, che balla e “serve il mondo spargendovi il suo amore”. Un amore vasto, che ama ciò che vede e ciò in cui spera, lì fin dove arriva la fede. Un amore che ha conosciuto il dolore, che ha allargato gli argini del cuore, lasciando il posto alla gioia, alla speranza.
Per ben comprendere la poetica di Elisa, nulla di meglio che affidarci all’autorevole critico letterario Alessandro Moscè, che così scrive nella bellissima premessa al libro: “Il secondo libro di poesie di Elisa Pallotta segue l’incipit del primo, perché si staglia in un orizzonte tematico d’amore e di gioia, di sentimenti vivi e diretti espressi attraverso un linguaggio istintuale. Il valore di questa scrittura, per una ragazza poco più che adolescente, è soprattutto esistenziale. In effetti riconosciamo da sempre un senso terapeutico ai versi, come ad ogni tipo di verità confessionale. Lo diceva la stessa Alda Merini, la poetessa più amata dai giovani, con una frase emblematica: “Sei la finestra, a volte, verso cui indirizzo parole di notte, quando mi splende il cuore”. Cantici è un libro, ancora una volta, di buoni auspici, ma più maturo del precedente, sia da un punto di vista tematico che linguistico….Non mancano le metafore, specie d’amore, che si alzano come inno alla vita, come canto che si espande nell’aria. Il cuore di donna si rivela senza patemi, ma con un concentrato emotivo che filtra ogni pensiero…Elisa Pallotta sa che la poesia parla, prima ancora di essere scritta. Arriva da un mondo tutto da esplorare e si tramuta d’incanto in parola. La poesia raccoglie il reale, sia quello che si vede, sia quello che rimane confinato dentro di noi, in una bolla esplosiva. La poesia serve eccome….” Sì, dice bene Alessandro Moscè, la poesie serve….perchè, aggiungiamo noi, è certamente un tentativo di voler comunicare con la parola, mezzo delicato e discreto, che dà libero spazio all’esigenza dello spirito, parlando al cuore delle persone. Sappiamo bene che scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi per indagare dentro di sé e per tramandare la memoria delle nostre esistenze e, in questo caso, quel che maggiormente ci entusiasma, è che l’autrice si avvicina alla poesia insegnandoci a vedere ciò che è bello, perché, come abbiamo già scritto precedentemente, Elisa ha il profumo della bellezza dentro di sé; Elisa sa sorprenderci con la sua delicata lezione di vita…; la sua, davvero una poetica che è un inno alla vita che scaturisce da un’anima sensibile ma forte; un vero canto alla vita che certamente è un messaggio anche di speranza.
Elisa Pallotta, appena ventitreenne, è tirocinante pubblicista e collabora con “L’Azione”, giornale diocesano di Fabriano, e con questa testata “Attualita’.it”. È vincitrice di numerosi premi di poesia tra i quali il recentissimo “VI Concorso Internazionale di Poesia Inedita-Il Federiciano”.
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