Domanda: Alessandra, cosa è cambiato dopo la pubblicazione del tuo primo lavoro “Quando il mostro è il proprio padre“?
Risposta: È cambiato nel senso che oggi sono l’ amica e confidente di molti perché sono attenta alle questioni di rilevanza sociale.
Domanda: “Quando il mostro è il proprio padre“, ti ha influenzato nella tua nuova opera? Risposta: No, assolutamente, il Mostro é un caso troppo originale e mai avrebbe potuto influenzare il racconto di altre storie.
Domanda: Chi è realmente Alessandra? Vediamo che sei molto attiva nei social network, sempre pronta a dare consigli e rispondere alle molte centinaia di domande che ti giungono quotidianamente.
Risposta: Sono una laureata in legge un po’ atipica nel senso che ho svolto per pochissimo tempo pratica legale per poi occuparmi di programmi tv, lavorando nelle redazioni e per Autorità pubbliche. Ma, in ogni esperienza professionale, ho sempre privilegiato il contatto con il prossimo. Nei social faccio lo stesso.
Domanda: Il tuo libro è una raccolta di storie vere a cui aggiungi dei consigli di volta in volta, spiegaci meglio.
Risposta: in effetti sono solita raccontare la realtà anche se, debbo ammettere che in questo libro ho scelto i casi più significativi ed originali.
Domanda: il titolo dice: “la felicità? Ve la do io”, non ti sembra un compito pesante quello di dare agli altri la felicità?
Risposta: in effetti è una bella sfida per me. Ma dal momento che io, per come sono e appaio, sono presa a modello di felicità da molti, beh, ho voluto dire cosa vedo negli altri, i motivi per cui spesso non sono felici e, come vivo io la mia serenità e felicità.
Domanda: un libro che vuole raccontare degli infelici o di tutti?
Risposta: parlo di tutti perché ognuno ha la possibilità di vivere bene ma spesso sbaglia delle cose basilari.
Domanda: é un libro di psicologia?
Risposta: no, nel senso che racconto la vita anche se l’ aspetto psicologico di ognuno di noi ci condiziona totalmente da portarci verso la felicità o l’ infelicità. Tutto parte da noi.
Domanda: un libro che fa riflettere oppure?
Risposta: assolutamente intendo far riflettere pur ridendo delle storie spesso assurde ma che dicono tutto di come molte persone cercano, in maniera sbagliata, la felicità.
Domanda: addirittura riesci ad estrapolare dalle situazioni assurde il succo per dare la felicità?
Risposta: Si, ridendo delle storie e azioni buffe, si capisce subito dov’è l’ errore.
Domanda: quindi, ci vuoi dire che la felicità dipende da noi?
Risposta: in gran parte, si. Non concepisco chi aspetta la felicità seduto immobile oppure chi sbaglia scelte, pur sapendo di sbagliare. Non esistono gli stupidi su questo.
Domanda: la felicità, secondo te, ha un’ età?
Risposta: No, chi pensa di non aver più diritto alla felicità per limiti di età, ha smesso di sperare e di sognare, quindi, di vivere.
Domanda: per avere il tuo libro?
Basta chiederlo nelle librerie e in ebook con ‘you can print’ e molti altri.
Alessandra Horopich, tanti auguri di sempre nuovi maggiori successi, anche se gli argomenti che tratti, non hanno bisogno di auguri perchè, da soli, bastano ad invogliare i nostri lettori e non, a correre per acquistare il tuo nuovo libro.