Cibo, natura e territorio si fondono insieme alla rinnovabilità dell’energia nelle aree geotermiche dove da tempo lavora anche il Co.Svi.G (Consorzio Sviluppo aree Geotermiche) che – da un accordo datato 2009 con Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per la Biodiversità – già ha dato vita alla comunità del cibo a energie rinnovabili della Toscana: dalle serre di basilico e fiori ai caseifici, dalla stagionatura dei salumi agli allevamenti, questa realtà utilizza le peculiarità del calore reso disponibile dal vapore geotermico per ottenere produzioni di assoluta qualità che si sono guadagnate anche l’accesso a EXPO 2015 tra le dieci buone pratiche selezionate dalla Toscana.
Una comunità che, appunto, si è allargata all’originale birrificio geotermico. nello stabilimento di produzione di “Vapori di Birra”, all’interno del quale sorge anche un’apposita saletta adibita a pub/ristorante per una serata con gli amici o cene di degustazione a tema, vengono prodotti tre tipi di birra dai cui inconfondibili nomi si intuisce l’inscindibile legame con le terre geotermiche: la “Magma”, una rossa ambrata doppio malto dal sapore unico; la “Geyser”, una pale ale con 100% malto d’orzo; la “Sulfurea”, una weiss di frumento con schiuma bianca e compatta.
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