Domanda: Vittorio, cosa ti rende felice in questo momento?
Risposta: Lo spettacolo Caravaggio al teatro Vittoria a Roma. Ha fatto il tutto esaurito e girerà l’ Italia.
Domanda: Ti reputi felice?
Risposta: Io sono felice perché non posso permettermi di essere infelice!
Domanda: I soldi rendono felici o no?
Risposta: Dipende. Se è infelice un ricco, è un coglione! Certo le privazioni fanno vivere male. Se non puoi comprare mai nulla, è difficile vivere bene.
Domanda: Ti conosco come uomo ambizioso e appassionato di quello che fa.
Risposta: Ambizioso non più di tanto. La passione mi appartiene. Un artista é felice perché crea.
Domanda: Come ti definisci?
Risposta: Un uomo concreto. Compro quello che mi piace perché capisco cosa compro. Mentre molti ricchi comprano senza nemmeno sapere cosa comprano.
Domanda: La tua felicità nel privato?
Risposta: Io sono felice perché piaccio. Un uomo famoso che ha denaro e piace, è uno che non si fa seghe mentali. Io sono felice e rompo agli altri per dargli la felicità.
Domanda: Secondo te, il livello economico ci condiziona la vita fino a renderci iinfelici?
Risposta: No, basta contentarsi di quello che si ha. È dal momento che tutti pensano a chi ha di più che vivono da infelici! “Quello è più giovane, quello ha una casa più grande della mia, quello ha più donne di me!” Ecco perché la gente vive male.
Domanda: Essere felici è un’opportunità possibile? In che modo?
Risposta: Il problema della felicità lo si risolve non ponendoselo!
Domanda: Come ti definisci, Vittorio?
Risposta: Berlusconi disse di avere un complesso di superiorità. Io risposi: “Io sono superiore senza complessi!”
Domanda: Parlami del binomio Felicità/Donne.
Risposta: Le donne vanno guardate con molta attenzione. Un uomo a cui le donne rompono i coglioni è un uomo che piace. A me li hanno sempre rotti!
Domanda: Cosa insegui nella vita?
Risposta: Nulla perché sono inseguito.
Domanda: L’ amore e il matrimonio, parliamone.
Risposta: Il matrimonio è la prima fonte di infelicità. Se vuoi la guerra, basta sposarsi.
Grazie, Vittorio. Vittorio, l’uomo che non deve chiedere. Mai!