I vent’anni di Elisa Pallotta, poetessa di Fabriano

Con articolo del 01 Luglio scorso, su questa testata “attualita’.it”, è stato pubblicato un articolo dal titolo: “Le poesie della giovanissima Elisa Pallotta, vero coinvolgente inno alla vita!”…

…una splendida raccolta di poesie di una poco più che ventenne  Poetessa di Fabriano di Ancona, dal titolo “LIBERTA’ ” (per i tipi di Vertigo Edizioni-Roma, maggio 2013), peraltro vincitrice della XVII Rassegna Nazionale  di Poesia e Narrativa “Anna Malfaiera”, con il componimento “Patria”. Nella sua articolata e coinvolgente prefazione, il noto critico letterario Alessandro Moscè ha scritto: “Non può colpire, oltre al dato anagrafico dell’autrice, il senso della scrittura che cresce, appunto, come l’embrione, tessuto precursore di foglie, fusti e radici. Il titolo è eloquente: Libertà, come se la scrittura fosse il mezzo e non il fine di questa “cavalcata” senza veli in una spiaggia libera”. La redattrice e critica letteraria Flavia Weisghizzi, ancora, nella sua bella introduzione al volume, ci dice che quella di Elisa “..è una poesia di risveglio.. (che).. presenta qui ai suoi lettori una poesia che affonda la sua necessità di esistere  nel profondo desiderio di dare aria ai polmoni, vita alla vita…(raccontando) in queste pagine , come in un diario emotivo, ogni debolezza, ma accompagnandole con la luminosità di un canto di gioia, che dà spazio ad un pudore leggero, a un abbeverarsi alla vita che sa di vento fresco di primavera….(percependo) una forte necessità di trovare nella Parola di Dio una guida, una via luminosa che segni l’esistenza”.

 

Bene, più recentemente, il 19 ottobre, sul giornale di attualità e cultura “L’AZIONE”, molto diffuso nelle Marche, abbiamo letto un interessante articolo di Alessandro Moscè, prima citato, dal titolo: “Si scrive o si legge di più?”, dal quale apprendiamo stimolanti e incoraggianti notizie sulla vivacità culturale di Fabriano, dove c’è una molteplicità di libri scritti da fabrianesi, tutti puntualmente presentati nei fine settimana presso la “Biblioteca Le Conce”.

Insomma, a Fabriano, contrariamente a quel che accade altrove, la cultura è in primo piano tanto che sembra che si scriva più di quanto si legga. Moscè ci informa che sono più di dieci i titoli di scrittori “di casa nostra” che attualmente riempiono le vetrine delle librerie e cartolibrerie. Tra i vari autori citati, Moscè ricorda “la giovanissima e promettente Elisa Pallotta” cui dedica addirittura un articolo ad hoc: “I VENT’ANNI DI ELISA PALLOTTA”, nel quale afferma autorevolmente “che  la poesia si affaccia ancora nell’universo locale di Fabriano e stavolta con la voce di una giovane promettente, agli esordi”..e ancora.. “La poesia di questa giovane è un embrione: uno stato di sviluppo, un organismo in fase di formazione come il suo dato anagrafico, seme che fa germogliare il verso per l’urgenza di dire, di confessare…Ecco allora che la libertà è una condizione intima, vissuta e spesso non rivelata se non con parole salvifiche che ricorrono al pari della bellezza che ha qualcosa di concreto, parafrasando proprio l’autrice. La forza di Elisa sta nello svelare, a sé e a gli altri, il significato totale dell’esistenza, di chi impugna la penna come una spada, ma anche come un pennello. Vi è un comune denominatore in questi versi, oltre la libertà e la bellezza, la necessità di un’introspezione, il bisogno di raffigurare ed elaborare il mondo esterno con codici di interpretazione personali.” Nella sua poesia, che è poesia di sentimenti “..il dolore ha la veste del sacrificio, del chiaroscuro, ma anche della redenzione, di una dimora stabile” e dove “..è evidente come ci sia costantemente un “tu” al quale rivolgersi: un padre o una madre, un fratello, un amore, un amico. E quel sogno e quella speranza così teneri, appaiono anche una promessa di autenticità sulla scia dei propri vent’anni”. Sì, concludendo, Elisa ci sorprende con la sua delicata ma sferzante lezione di vita perché ci indica la via della Fede; ci insegna, lei così giovane nei suoi “Anni verde mela”, a perseguire la semplicità; ci induce, in quest’epoca di desertificazione dei valori e della nauseabonda venerazione del dio denaro, a scoprire la bellezza e la realizzazione dei sentimenti nelle piccole cose della vita.

Davvero una poetica che è un inno alla vita che scaturisce da un’anima sensibile ma forte; un vero inno alla vita che certamente è un messaggio anche di speranza per un futuro migliore. Grazie Elisa!

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